“Il caso che racconterò dimostra, come ha detto qualcuno di cui non mi ricordo il nome, che la verità è più strana della finzione, perché non è obbligata ad obbedire al possibile.”

Paulo Mendes ovvero Mandrake come è comunemente conosciuto, è un giovane e affascinante avvocato di Rio, con un debole per le belle donne e la bella vita, che lavora in un piccolo studio legale, diventato prestigioso grazie ai suoi importanti clienti tra cui alcuni boss della mala cittadina. L’avvocato, infatti, assiste i ricchi e potenti e li aiuta a risolvere i loro problemi con poliziotti corrotti, amanti scomode e affari andati in malora, servendosi di metodi non sempre leciti.

Con lui lavora un avvocato ebreo settantenne, Wexler, in passato socio del padre, che si occupa delle cause civili, mentre Mandrake (come suo padre prima di lui) si occupa di quelle penali.

Onesto nell’anima, spesso Wexler rimprovera Mandrake per i suoi metodi non ortodossi e, a volte, per le sue relazioni non proprio trasparenti. La sua specialità è quella di occuparsi di estorsioni e ricatti che spesso interessano gli strati più bassi della società. Per il suo spirito di aiutare sempre i poveri che non possono permettersi i loro servizi viene chiamato da Wexler “Madre Teresa” .

Non ha paura di entrare nel mondo sotterraneo di Rio, popolato da tossicodipendenti, prostitute, spacciatori e pezzi grossi della società. Anche se in teoria è solo un avvocato, Mandrake si muove come un vero detective e ne impersona anche i vizi: ama fumare i sigari, bere il vino a buon mercato e avere sempre molte amiche disponibili.

L’avvocato intraprende anche discussioni informali sulla vita in generale con alcuni colleghi al Bar do Zé. Fra tutti Raul, un poliziotto che Mandrake conosce dall’infanzia e grazie al quale ottiene in anticipo informazioni utilissime per il suo lavoro.

In un Brasile spietato e contraddittorio dove corruzione, violenza e indifferenza sono l’ambientazione perfetta per le indagini avventurose in cui il nostro Avvocato si lancia spinto quasi da una volontà di riscatto personale, fino a farci scoprire un universo criminale che mai avremmo immaginato.

Rubem Fonseca confeziona gialli di perfetta fattura grazie agli indizi sapientemente disseminati fino alla soluzione del caso. Nel paese del carnevale anche il poliziesco diventa meno tragico ma non per questo scivola nella banalità , anzi, grazie a scrittori come lui, possiamo affermare che sulle ceneri del vecchio romanzo poliziesco ne nasce uno nuovo: il noir brasileiro, dove

Romanzi con Mandrake protagonista:

  • La grande arte – Il Saggiatore, 2001
  • E nel mezzo del mondo prostituto, solo amore pel mio sigaro ho tenuto – Edizioni dell’Urogallo, 2012
  • Mandrake, la Bibbia e il bastone – Edizioni dell’Urogallo, 2013

José Rubem Fonseca

José Rubem Fonseca (Juiz de Fora, nel 1925) è la più grande firma del noir brasiliano , vincitore del prestigioso Premio Camões nel 2003. Laureato in Giurisprudenza dopo essere stato uno dei più brillanti allievi dell’accademia di polizia di Rio, diventa commissario del sedicesimo distretto fino al 1958. Trovandosi quotidianamente in contatto con quel sottomondo che ruota intorno alle favelas, Fonseca è sicuramente lo scrittore brasiliano che di più ha avuto contatti con quel mondo, che ha profondamente influenzato tutta la sua opera e il suo pensiero. Appassionato di Letteratura, attività alla quale si è dedicato completamente dopo aver lasciato la polizia ha pubblicato numerosi libri che hanno avuto traduzioni in tutto il mondo si è interessato inoltre anche di cinema divenendo lo sceneggiatore di numerose serie televisive.

Autore: Rubem Fonseca
Titolo: Mandrake, la Bibbia e il bastone
Editore: Edizioni dell’Urogallo
Anno: 2013