Tempo di grandi premi letterari, a pochi giorni di distanza dal Nobel per la Letteratura (assegnato il 9 ottobre allo scrittore Kazuo Ishiguro), George Saunders si aggiudica il Man Booker Prize 2017, il più importante riconoscimento anglosassone dedicato agli autori di libri in inglese.

Il Booker Prize viene assegnato ogni anno al miglior romanzo scritto in inglese e pubblicato nel Regno Unito – inglese-americano in questo caso perché Saunders è texano, anche se con il suo Lincoln in the Bardo, in italiano Lincoln nel Bardo edito Feltrinelli, ha conquistato la scena letteraria internazionale.

Non sorprende che si tratti di un americano, il connazionale Paul Betty aveva vinto la scorsa edizione, piuttosto che si tratti di Saunders: diventato celebre per le sue raccolte di racconti ma esordiente come romanziere, ha sbaragliato candidati del calibro di Zadie Smith, Paul Auster, Ali Smith e Mohsin Hamid.

La giuria, composta da cinque critici letterari, romanzieri e artisti, aveva selezionato 13 romanzi candidati tra 144 proposte pubblicate dal primo ottobre 2016, poi lo scorso 13 settembre era stata annunciata una shortlist di 6 finalisti.

Classe 1958, scrittore e saggista che collabora con Guardian, New York Times, The New Yorker, durante la cerimonia di premiazione nella Guildhall a Londra George Saunders ha detto:

Non parliamo d’altro che della necessità di difendere la nostra cultura. Quella che abbiamo qui questa sera è una cultura internazionale, compassionevole, attiva. C’è una stanza piena di persone che hanno fiducia nel mondo, nella sua bellezza e nella sua ambiguità e nel tentativo di capire il punto di vista degli altri, anche quando sembra davvero difficile.

Lincoln nel bardoLincoln nel Bardo, considerato fin dalla sua uscita un capolavoro di letteratura americana contemporanea, prende spunto da un aneddoto di cui lo scrittore aveva sentito parlare molti anni addietro: nel febbraio 1862 il presidente statunitense Abraham Lincoln, ancora sofferente per la morte precoce del figlio undicenne Willie, sarebbe entrato nella cripta e avrebbe abbracciato il suo corpo.

L’autore immagina che l’anima di Willie sia intrappolata nel Bardo – una sorta di limbo in cui secondo i tibetani abitano gli spiriti che faticano a distaccarsi dalla precedente vita terrena- e combatta disperatamente per non abbandonarsi alla morte nella speranza che il padre torni a salvarlo.

Scrive Marco Missiroli sul Corriere della Sera: “Saunders ha scritto la sua meraviglia, permettendo al lettore un viaggio verso Abramo Lincoln, l’uomo privato, e Willie, il suo ragazzo che è già un ometto saggio e un punto di riferimento per tutti. Il rischio sarebbe stato un romanzo storico su una vicenda conosciuta, invece l’autore texano fa qualcosa di eccezionale: «scompone» la narrazione in più voci — i due protagonisti e le altre presenze del Bardo — ricostruendo i fatti e l’amore invisibile. Il risultato è un mosaico di testimonianze.”

Nell’annunciare il vincitore la presidente della giuria ha dichiarato: “La forma e lo stile di questo romanzo totalmente originale rivelano una narrazione spiritosa, intelligente e profondamente commovente”. Il premio prevede per il vincitore una somma di 50mila sterline.