Come ogni anno a Pontremoli, in Toscana, si è svolto l’atto conclusivo del Premio Bancarella, riconoscimento tra i più storici e importanti del mondo della narrativa, giunto alla sessantaquattresima edizione e assegnato come da tradizione dai librai.

A vincere l’edizione 2016 è stata la scrittrice torinese Margherita Oggero con il romanzo “La ragazza di fronte” (Mondadori), che ha totalizzato 88 voti. Al secondo posto si è classificato “Ally nella tempesta” (Giunti) di Lucinda Riley, che ha ottenuto 84 preferenze, mentre più distanziati gli altri quattro finalisti; al libro di Roberto Costantini “La moglie perfetta” (Marsilio) sono andati 77 voti, mentre Lorenzo Licalzi con “L’ultima settimana di settembre” (Rizzoli) ha guadagnato 73 preferenze e Alberto Cavanna con “La nave delle anime perdute” (Cairo) 52. A chiudere la classifica della sestina lo scrittore sardo Gesuino Némus, già vincitore del Premio Campiello Opera Prima, con il suo “La teologia del cinghiale” (Elliot), che ha raccolto 49 voti.

Come ogni anno viene anche assegnato nella serata della vigilia il premio Bancarella Sport, per le pubblicazioni in ambito sportivo. Quest’anno è stato il giornalista Bruno Longhi, che i più conoscono per il suo lavoro nelle reti Mediaset, a vincere con “Non dire gatto. La mia vita sempre in campo, tra calci e fischi” (Rizzoli), opera incentrata sul carismatico allenatore di calcio Giovanni Trapattoni.