Questo romanzo storico di Ulrike Schweikert, che può essere considerato un thriller, è stato pubblicato nel 2000, riscuotendo un buon successo di vendite. Tuttavia in Italia era rimasto ancora senza traduzione e relativa pubblicazione.

La possibilità di leggerlo in italiano si deve alla Imprimatur, che in questi mesi sta rilasciando una collana denominata Archipelagos, comprendente 8 romanzi stranieri di successo, tuttavia rimasti senza trattamento in Italia. Questo è il secondo volume della collana la cui ideatrice, nonché traduttrice di questo testo, è Claudia Crivellaro.

Il romanzo della Schweikert racconta le vicende ambientate in un villaggio del XVI secolo in Germania, Schwabisch Hall, in cui convivono famiglie ricche e dalle nobili origini (junker) e famiglie in via di affermazione sociale, quali erano quelle dei salinari (lavorazione del sale). Ovviamente non manca la gente comune, quella più operosa o quella più povera e rozza, e qualche sfortunata donna che incappa nell’accusa di stregoneria.

Protagonista della storia una giovane ragazza, Anne Katharina Vogelmann, orfana dei genitori, che si ritrova coinvolta suo malgrado nell’indagine su di in una serie di omicidi che tormenta Hall.

Attorno a lei le vite di una ricca e potente famiglia di salinari, guidata dal rude fratello maggiore Ulrich e composta anche dalla “devota” cognata Ursula e dal più giovane e scanzonato fratello Peter, nonché dalla serva Agnes. Anne Katharina ha una grande amicizia con il Padre Hiltprand, e un legame affettuoso con lo zio Padre Bernhart Vogelmann: la devozione cristiana in queste terre sembra essere stata massima.

Era il tempo in cui chi peccava gravemente finiva punito pubblicamente in piazza per mano del boia, che poteva tranciare orecchie come annegare il colpevole all’interno di una gabbia calata nel gelido fiume Kocher. Se il malcapitato era più fortunato dopo processo veniva cacciato dalla città o rinchiuso in galera.

L’attenzione e l’interesse per la storia cresce con il passare delle pagine: se all’inizio ero più che altro mosso dalla curiosità di conoscere come si svolgeva la vita nel 1510 in Germania, (quali pietanze si preparavano, le descrizioni della Stube, il “salotto” del tempo) con il susseguirsi degli eventi mi sono ritrovato, come Anne Katharina, coinvolto nell’esaminare tutti gli elementi raccolti al fine di capire a chi si doveva la serie di omicidi. Ma non ci sono riuscito: come in tutti i buoni thriller, il finale è davvero a sorpresa!

Un romanzo storico che muove da fatti realmente accaduti, visto come la Schweikert sia nata proprio a Schwabisch Hall, e che è una valida testimonianza della Germania del XVI secolo. Un buon mix tra storia e thriller.

Autore: Ulrike Schweikert
Titolo: La strega di sale
Titolo originale: Die Tochter des Salzsieder
Traduzione: Claudia Crivellaro
Editore: Imprimatur
Anno: 2015