A Kent Haruf all’inizio del 2014 è stato diagnosticato un male incurabile e irreversibile che lo avrebbe portato, nel giro di pochi mesi, alla morte. Dopo gli iniziali momenti di smarrimento, una volta ripresosi dallo shock, ha deciso che era il momento giusto per tornare a Holt, la cittadina immaginaria nella quale ha ambientato i suoi romanzi.

Ha indossato il suo berretto di lana calato sugli occhi, simile al cappello pensatore di Archimede Pitagorico o al berretto rosso da caccia al cervo del giovane Holden: una sorta di coperta di Linus. Ha cominciato a scrivere il suo testamento letterario. Mentre la notte lo incalzava.

C’è qualcosa di terapeutico in questo libro, oltre all’elemento catartico.

È stato catartico per Kent Haruf, mentre lo scriveva, come una sorta di purificazione interiore in attesa del grande salto che si avvicinava come un baratro alla fine della corsa e al tempo stesso lo aiutava a liberarsi dall’angoscia del presente. Ed è terapeutico per il lettore.

C’è qualcosa che ci distrae dalla frenesia del vissuto e dal frastuono del mondo moderno. Tornare a Holt questa volta, dopo aver letto la Trilogia della Pianura, è come entrare in una bolla di silenzio nel deserto dei fragori, come diceva Paul Eluard in una celebre poesia.

Che cosa succede di notte?

Di giorno ogni profondità è bandita. Siamo concentrati a vivere la nostra quotidianità, spesso con superficialità. Siamo intenti a relazionarci con gli altri, a mostrare il nostro io precostituito, buono per ogni occasione. Ma di notte, come fosse un momento di tregua, è possibile che le nostre anime si aprano come fiori notturni. Se solo lo vogliamo.

Di notte riscopriamo il nostro io più profondo, al di là delle convenzioni e delle regole della società. È quello che fanno Addie Moore e Louis Waters. Due anziani sul viale del tramonto. Due vedovi, due persone che si conoscono appena e sono vicine di casa.

Due anziani che hanno vissuto le loro vite. Hanno avuto figli e nipoti. Due persone sole che decidono di passare insieme le notti, per rendere più lievi le loro solitudini.

E all’inizio Louis entra in casa di Addie passando dal retro, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in questo sodalizio notturno, che non ha niente di pruriginoso o sessuale. Per poi farlo alla luce del sole, manifestando apertamente la loro unione spirituale celebrata nella dolcezza dell’intimità.

Ma questo non gli verrà perdonato.

Queste due anime notturne, libere perché liberate da ogni retaggio preconcetto, dovranno fare i conti con le convenzioni sociali quotidiane, con una comunità rurale che non può accettare ciò che fuoriesce dagli schemi consueti.

Dopo averlo letto attendiamo il film di Robert Redford (nel quale recita nei panni di Louis, mentre Addie è Jane Fonda), curiosi di vedere come è stato trasposto in immagini un libro che si regge sostanzialmente sulla magia della parola che intesse una struttura molto fragile: dove i silenzi, i vuoti, i respiri, i non detti, contano tanto quanto ciò che viene confessato dai personaggi nella stanza buia dove le loro anime si mettono a nudo.

Tu non hai paura di morire?
Meno di prima. Sono arrivato a credere in qualche tipo di vita dopo la morte. Un ritorno alla nostra vera essenza, un’essenza spirituale. Abitiamo in questo corpo fisico finché non torniamo allo spirito.
Io non so se credo a queste cose, disse Addie. Magari hai ragione tu. Lo spero.
Vedremo, giusto? Non ancora, però.
No, non ancora, rispose Addie. Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.

I nostri più sinceri complimenti postumi, allora, a Kent Haruf, che purtroppo non ci porterà più a Holt, di cui abbiamo già nostalgia (anche se bisogna dire che scrisse altri due romanzi ambientati a Holt, ancora inediti in Italia). E complimenti a Fabio Cremonesi che ha magistralmente tradotto oltre a questo libro, anche tutta la precedente Trilogia della Pianura.

E complimenti infine a NN Editore per questa grande scoperta. Iniziata come una scommessa che è risultata vincente, che ha convinto i lettori con un sommesso e inarrestabile passaparola, per arrivare, con Le nostre anime di notte, in testa alla classifica dei libri più venduti.

Kent Haruf
Le nostre anime di notte
Our Souls at Night
Traduzione di Fabio Cremonesi
NN Editore, 2017