Il libro “Merckx, il Figlio del tuono” che il giornalista sportivo Claudio Gregori ha scritto per 66th and 2nd va ad arricchire la splendida collana “Vite inattese” che la casa editrice romana sta pubblicando con successo: il volume 5. della stessa, “Suite 200″ di Giorgio Terruzzi, si è aggiudicato lo scorso anno il Premio Bancarella dello Sport.

L’autore è un coetaneo di Merckx, pertanto ha avuto modo di assistere, da appassionato e da addetto ai lavori, a tutte le gare di cui scrive. Un resoconto dettagliatissimo, oltre 500 pagine che con un racconto incessante ci fa rivivere tutte le principali giornate e vicende che hanno contraddistinto la carriera del corridore belga, il più vincente di tutti. E pensare che oggi, con le regole attuali, Merckx non avrebbe nemmeno avuto l’idoneità medica per gareggiare, avendo sofferto di una particolare patologia cardiaca.

Suddiviso in 15 capitoli, la vita agonistica viene raccontata in paragrafi ordinati cronologicamente: proprio come una sorta di giro a tappe. Per un appassionato del ciclismo è impossibile non venire letteralmente rapiti dalle cronache di quelle gare leggendarie, con i nomi dei grandi campioni che hanno fatto la Storia di questo sport: oltre a Merckx, compaiono spessissimo Gimondi, Adorni, Anquetil, Motta. I nomi del Grappa e delle altre mitiche montagne vanno poi a smuovere emozioni e ricordi che ci si porta dietro sin da bambini.

Gregori è bravo anche a non limitarsi a una cronaca di fatti agonistici. Emerge molto bene il temperamento e l’umanità del campione belga, che alle volte piangeva. A pagina 118 scrive Gregori “Merckx è un uomo, non un robot.” A vent’anni era un professionista in grado di vincere le gare più importanti, attaccando sempre. Tuttavia non era una “macchina da pedale” come alcuni pensavano. Aveva infatti anche una grande sensibilità, e nel libro viene narrata in vari episodi.

Nel testo ci sono anche degli apprezzabili commenti sul contesto storico e aneddoti sulla vita privata degli altri ciclisti (Anquetil ad esempio) che arricchiscono sia il volume sia l’esperienza di lettura. Nelle pagine finali trova spazio il ricco Palmarès, che necessita di una quindicina di pagine per essere elencato tutto. A seguire un confronto in termini di imprese e vittorie con Coppi, “il Campionissimo“. Insomma, non manca davvero nulla.

E poi, non vogliamo parlare della splendida copertina di questo libro (e di tutti i volumi della collana)? I più attenti avranno riconosciuto il disegno di Guido Scarabottolo, che per molti anni ha avuto il merito di impreziosire le pubblicazioni della casa editrice Guanda. Io personalmente ne sono attratto come lo è una zanzara dalla luce nelle notti d’estate, e mi sento già appagato a possederne un esemplare.

C’è da dire che il mio approccio a questo romanzo biografico è stato quello di un appassionato di sport affascinato da sempre dalla figura mitologica del “Cannibale” (questo il soprannome di Merckx). Io non ho mai visto le sue gare, terminate nel 1978. Pertanto questo volume va a colmare una lacuna, che poi YouTube aiuterà a fissare nella memoria ancora meglio. Consigliato quindi a chi ama il ciclismo, quantomeno il mondo dello sport.

Autore: Claudio Gregori
Titolo: Merckx, il Figlio del tuono
Editore: 66th and 2nd
Anno: 2016