Che lo si consideri ubriacone, poeta, pazzo o passionale, Charles Bukowski è stato un punto di partenza per molte generazioni di scrittori e appassionati bibliofili: tra disprezzo e dolcezza ha incarnato il mito della letteratura del XX secolo.

Paolo Roversi, uno dei massimi esperti italiani di Buk, rimanda alle stampe (dopo le edizioni del 2005 e del 2010)  un suo fortunato saggio: “Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere. La vita, la poesia e i segreti di Charles Bukowski”, per i tipi di Morellini Editore.

Un viaggio compiuto attraverso le interviste e le testimonianze raccolte tra altri estimatori dello scrittore californiano. In questa nuova versione Roversi dialoga con Alessandro Berselli, Michele Corleone, Enrico Franceschini, Gianluca Morozzi, Andrea G. Pinketts, Alessio Romano, Simone Sarasso, Sergio Scorzillo e Simona Scorzani. Ma sono soprattutto le parole di Fernanda Pivano a regalare un ritratto fedele e per certi versi sorprendente di Buk.

Bukowski non smentisce la sua immagine di artista irriverente, chiuso nella stretta morsa dell’alcol, attirato fino allo spasimo dalle donne (anche e soprattutto prostitute), dal mondo dell’ippica e delle varie umanità che si incontrano in un ippodromo.

Ma si scopre anche che quella per la scrittura è una vera e propria vocazione, coltivata in modo serio e ostinato sin dalla giovane età. Le fonti di ispirazione sono molteplici: Hemingway, Verlaine, Dostoevskij e Céline. La musica che fa da sottofondo ai momenti creativi è quella di Beethoven, Brahms e Mahler. Ed è la vita di tutti i giorni – a partire dal suo impiego in un ufficio postale – a diventare tra le sue mani opera letteraria: nel 1971 esce appunto “Post office”.

Tra ricordi, fotografie, rimandi a youtube (dove si possono vedere alcuni dei reading ubriachi di Buk), Roversi fa trasparire in ogni pagina l’affetto e l’ammirazione per lo scrittore:

Salinger ne Il giovane Holden sosteneva che «uno scrittore è qualcuno che quando hai appena finito di leggere il suo libro senti tuo amico e che vorresti chiamare al telefono tutte le volte che vuoi». Questo libro rappresenta un po’ quella telefonata mancata.

Certamente – per chi non ha mai letto una riga di Bukowski (o si ferma alle citazioni che compaiono su Facebook) – si tratta di un buon viatico per entrare nel mondo di uno dei più grandi scrittori del Novecento. Il secondo passo – consiglio conclusivo – è la raccolta di racconti “Storie di ordinaria follia”.

Autore: Paolo Roversi
Titolo: Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere
Editore: Morellini Editore
Anno: 2017