«Scusi, lei è nato in Argentina?». (Un modello per la morte)

Questa domanda viene rivolta a Don Isidro Parodi da “un intruso biondo, flaccido, piccolo, calvo, lentigginoso, rugoso, fetido e sorridente”, nulla di strano se non il fatto che questa domanda gli viene rivolta in cella; infatti Don Isidro Parodi è un barbiere di Buenos Aires dal cognome italiano, strappato dalla sua bottega in calle Mejico, perché ingiustamente condannato, per l’omicidio di un macellaio, a 21 anni di reclusione.

Don Isidro Parodi è il detective che, senza muoversi dalla cella 273 del Penitenziario Nazionale, risolve intriganti casi polizieschi.

Obeso, sentenzioso, la testa rasata e gli occhi saggi, don Isidro prepara il mate in un piccolo recipiente celeste e riceve i “clienti” appartenenti ad una fauna eterogenea: la gran dama collerica, lo svitato dai modi da sonnambulo, il cinese cortigiano e mellifluo, il gentiluomo d’arte e di passione «dedito in egual misura alle feste dello spirito e della carne» e così via. Sbuffando per il disturbo arrecatogli da quei seccatori che pietiscono il suo aiuto, il “maestro” svolge la matassa e trova la soluzione dei misteri.

Come se non bastasse, giallo nel giallo, a raccontarci le sue incredibili avventure è il dottor Honorio Bustos Domecq, un autore apocrifo e clamorosamente immaginario. Infatti il singolare giallista altri non è che l’invenzione dei due autori illustri: Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares che battezzarono il personaggio con il nome di un vecchio sindaco bonaerense, Honorio, e coi cognomi dei loro due bisnonni: Bustos e Domecq. Un divertissement a quattro mani.

Chi investiga, costretto com’è dietro le sbarre, ha ben poco margine di azione. Ma fa di necessità virtù. La forzata immobilità del nostro eroe, la sua condizione di forzato, fa di Parodi «un simbolo intellettuale», «una figura necessaria e forse inevitabile nello sviluppo della letteratura poliziesca», spiegano i due autori-burloni.

Sia Borges che Bioy Casares infatti, non amavano i gialli che si risolvevano con l’azione, sparatorie, inseguimenti e cose del genere, ma preferivano quelli più concettuali, dove era l’analisi e la concatenazione logica a svelare il mistero.

Don Isidro, in effetti, «il più impagabile dei vecchi criollos», ben poco ha in comune con i suoi colleghi anglosassoni. Ha i suoi tempi e i suoi ritmi: non serve mettergli fretta, non avrà attenzioni per nessuno prima di essersi bollito il suo mate. «Lento ed efficiente», tiene allenata la sua «agilità spirituale» sottoponendo a lucido esame i giornali della sera, o giocando partite di truco.

Romanzi con protagonista Don Isidro Parodi:

  • Sei problemi per don Isidro Parodi (Adelphi, 2012)
  • Un modello per la morte (Einaudi, 1999)

Libri scritti assieme da Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares:

  • Due fantasie memorabili
  • Il libro del cielo e dell’inferno (Adelphi, 2011)
  • Cronache di Bustos Domecq (Einaudi, 1975)
  • Nuovi racconti di Bustos Domecq (Mondadori,1991)
  • I signori del mistero (Editori Riuniti, 1982)
  • La cattedrale della paura (Editori Riuniti, 1983)
  • Antologia della letteratura fantastica (con Silvina Ocampo) (Ed. Riuniti,1981)