In questo particolare periodo storico e politico si discute molto – per fortuna – di uguaglianza tra i sessi; per questo ho deciso di presentarvi le figure femminili del passato e del presente che hanno influenzato in modo netto il mondo dell’editoria (fonte: litreactor.com).

Elizabeth Harris Glover, la prima editrice americana

Siamo nel 1638, Shakespeare era morto da soli 22 anni e un’inglese rimasta vedova decise di trasferirsi nel Massachusetts e di fondare una tipografia. Senza lasciarsi intimorire dalla disagevole situazione economica e dal divario esistente tra uomini e donne nel mondo del business, Elizabeth ottenne tutti i permessi necessari per gestire un’attività e arrivò a stampare 1700 copie del Bay Psalm Book, il primo libro stampato nelle colonie americane. La tipografia si chiamava Cambridge Press e, quando la Glover decise di ritirarsi, l’attività venne presa in gestione da un college locale, la rinomata Università di Harvard, e venne chiamata Harvard University Press, casa editrice oggi nota a livello mondiale.

Harriet Shaw Weaver, promotrice del Modernismo

Leggere Joyce, nelle scuole superiori costituisce una tappa obbligata e senza Harriet Weaver questo oggi non sarebbe possibile. Il famoso scrittore irlandese, infatti, dovette affrontare dieci anni di rifiuti da vari editori inglesi, prima di cadere nelle grazie della Weaver, direttrice della rivista “The Egoist”, la quale accolse con entusiasmo il manoscritto “The Dubliners” e decise di pubblicarlo a sue spese. Una volta terminato “Ulysses”, la Weaver lo portò con sé a Parigi e lo mostrò a Sylvia Beach, la proprietaria della nota libreria Shakespeare & Company, che decise di pubblicarlo.

Virginia Woolf, scrittrice ed editrice rivoluzionaria

Virginia Woolf non fu soltanto l’artefice, insieme a Joyce, del Modernismo e del flusso di coscienza, ma anche fondatrice insieme al marito della Hogarth Press, una casa editrice che oltre a pubblicare alcune opere della Woolf, si occupò anche della traduzione di opere straniere, soprattutto russe.

Joan Didion, madrina del giornalismo letterario

Prima di Joan Didion, tutta la prosa che non proveniva da romanzi, ovvero la cosiddetta “non-fiction”, non era degna dell’attenzione di alcun critico letterario. Didion iniziò a lavorare come giornalista negli anni ’60 per Vogue e nel 1968 pubblicò la sua prima raccolta di articoli e saggi sulla sua esperienza in California: “Slouching Towards Bethlehem”. Anziché incontrare il tragico destino di tutti i romanzi fino a quel momento considerati “quasi-letteratura”, l’opera di Didion ebbe un grande successo e aprì la strada al genere “non-fiction”, finalmente preso in considerazione dai critici letterari.

J. K. Rowling, la pubblicazione globale

Ne abbiamo parlato anche nello scorso Monday Breakfast: J. K. Rowling ha segnato un’era per gli adolescenti di tutto il mondo. Harry Potter è uno dei libri più venduti a livello globale: 400 milioni di copie, traduzioni in 65 lingue, una saga (presto due) cinematografica, giochi, video-games e parchi divertimento. Il fenomeno Harry Potter è diventato globale e ha trasformato dei personaggi di fantasia in role-model per bambini e adolescenti. Rowling, inoltre, da scrittrice è riuscita a prendere il controllo del prodotto Harry Potter e a conquistare potere decisionale sulla produzione dei film.

E.L. James, il sesso nella letteratura come fenomeno di massa

Lo so, lo so… Anais Nin si rivolterebbe nella tomba. Bisogna, ahimè, riconoscere che James è riuscita nell’intento di trasformare una fan fiction in un best-seller mondiale. A nessun lettore moderno è mai stato proibito “L’amante di Lady Chatterley” eppure abbiamo dovuto attendere l’arrivo di Mr Grey per lasciar cadere quel velo di imbarazzo e pudore che da sempre caratterizza il lettore occidentale. Giusto o sbagliato, le stime sono queste e dovremmo iniziare a rifletterci.  Queste sei donne sono vissute in diversi periodi storici e i loro contributi, anch’essi di natura differente l’uno dall’altro, sono stati dettati dalle nuove esigenze dei lettori e – diciamocela – del mercato.