Perché si legge un classico?
Per garanzia. Per avere la sicurezza di addentrarsi in una lettura piacevole, raffinata, ricca di contenuti, ricercata nello stile o unica nella sua semplicità. Un ideale, una corrente di pensiero, un determinato periodo storico, una svolta sociale; sono molti gli aspetti che fungono da cornice o da soggetto pittorico di un classico della letteratura.
Nominare i più significativi sarebbe come fare un torto al’ampio assortimento di gusti letterari dei nostri lettori. Anziché imboccare un sentiero che è stato più volte battuto – “i più grandi classici di sempre”, “I classici da leggere almeno una volta nella vita” e altri titoli mainstream – oggi vorrei proporvi delle opere scritte da autori famosissimi, ma che pochi conoscono o – nei casi in cui il manoscritto è stato ritrovato – in pochi hanno avuto l’occasione di leggere.
1. Sanditon – Jane Austen
Quando Jane Austen morì all’età di 42 anni, nel 1817, non si lasciò alle spalle soltanto questo mondo, ma anche 11 capitoli di un romanzo incompiuto che avrebbe “stuzzicato la curiosità dei posteri”, come scrisse il Time nel 1975. L’opera ricalca la trama e lo stile dei precedenti romanzi della Austen, quella che manca è proprio la fine, l’happy ending nel quale le intricate vicende amorose dei personaggi si dipanano per poi raggiungere il perfetto equilibrio.
2. The Isle of the Cross – Herman Melville
Nel 1852, Melville scrisse un racconto sulla figlia di un guardiano del faro che salvò il marinaio James Robertson da un naufragio. Tra i due nacque una storia d’amore, il marinaio sposò la fanciulla, ma soltanto un anno dopo la abbandonò. Questo racconto era stato fonte di ispirazione per un manoscritto intitolato The Isle of the Cross, che Melville presentò a Harper & Brothers nel 1853. L’editore, però, per ragioni a noi sconosciute, decise di non pubblicarlo.
3. The poor man and the lady – Thomas Hardy
Questo manoscritto non pubblicato rappresenta il primo romanzo di Hardy e narra la storia d’amore tra il figlio di un contadino e la figlia di un signorotto locale. Gli studiosi sono venuti a conoscenza dell’opera grazie a un riassunto della trama, contenuto nella trascrizione di una conversazione tra Hardy e il poeta inglese Edmund Gosse del 1915 (fonte: Smithsonian.com).
4. Double Exposure – Sylvia Plath
Il romanzo è rimasto incompiuto a causa del suicidio dell’autrice nel 1963. Sylvia Plath aveva scritto 130 pagine di un manoscritto che narrava le vicende di una donna, di suo marito e dell’amante di quest’ultimo, trama arricchita da una buona componente autobiografica. Di più non sappiamo, in quanto il marito della Plath bruciò alcuni dei suoi diari, perché richiamavano immagini troppo sofferenti per i loro figli, come dichiarò lui stesso al Paris Review.
5. Cardenio – William Shakespeare
Cardenio è considerato il Santo Graal di Shakespeare dai suoi estimatori. Dell’opera non ne è rimasta alcuna traccia, ma gli studiosi affermano che la trama presenta dei riferimenti a una scena del Don Chisciotte di Cervantes che vede come protagonista Cardenio. Secondo gli esperti, quest’opera teatrale è stata scritta dal bardo e dal suo collega John Fletcher; ad andare in scena con quest’opera nel maggio del 1613 è stata proprio la compagnia alla quale apparteneva Shakespeare, “Gli uomini del re”.