San Valentino ha ormai assunto i caratteri della leggenda, c’è sempre qualcuno che ci crede e qualcuno che non ci crede. I più romantici tentano di convincere i più cinici, che vedono in questa festa soltanto uno spreco delle proprie energie e finanze.

C’è chi consiglia di comprare regali alternativi ai soliti cioccolatini e pupazzi: Marco Chiesa, nel suo brillante articolo della settimana scorsa, ha indicato i dieci libri da regalare a un uomo che non è un grande amante della lettura; la verità è che l’attrattiva per San Valentino è da scovare nelle sue origini misteriose e non nella celebrazione del consumismo che rappresenta oggi.

La festa viene ricondotta a Lupercalia, rito della fertilità celebrato in epoca romana dal 13 al 15 febbraio: per divenire feconde, le donne si facevano percuotere da uomini che indossavano la pelle di animali sacrificati appositamente per il rito.

Lupercalia è stata una delle ultime festività pagane a essere soppressa dai cristiani, che hanno poi introdotto il mito di Valentino, un vescovo romano condannato a morte dall’Imperatore Claudio II per aver tentato di convertire i pagani al Cristianesimo. La ricorrenza venne istituita nel 496 d.C. da Papa Gelasio I, il quale decise che il 14 febbraio sarebbe diventata la festa del santo, senza indicare un particolare collegamento tra la festività e gli innamorati.

Da dove scaturisce, quindi, quel romanticismo che ha caratterizzato questa festa fino ai giorni nostri? Dalla letteratura, ovviamente!

Si narra sia stato proprio il caro Chaucer, padre della letteratura inglese, a ricondurre l’amore romantico a San Valentino, quando scrisse la poesia The Parliament of Fowls in onore dell’unione di Anna di Boemia e Riccardo II di Inghilterra. San Valentino, recita il poema, è il giorno in cui gli uccelli scelgono il proprio compagno (clicca qui per leggerlo in lingua originale).

L’idea venne poi ripresa anche da Shakespeare, che citò il giorno di San Valentino nel IV atto dell’Amleto, durante il pianto di Ofelia:

Di questo non parliamo, ve ne prego;
ma quando vi dovessero richiedere
di che si tratta, ditegli così:
Sarà domani San Valentino,
ci leveremo di buon mattino,
alla finestra tua busserò,
la Valentina tua diventerò.
Allora egli si alzò,
delle sue robe tutto si vestì,
la porta della camera le aprì,
ed ella non più vergine ne uscì”

La tradizione di mandarsi cartoline con frasi romantiche risale sempre al Medioevo, dove era anche maggiormente diffusa l’arte di scambiarsi lettere come rituale di corteggiamento.

Il business legato a questa festa è nato negli Stati Uniti nel 1913, quando Hallmark diede il via a una produzione di massa di biglietti di auguri in tema. Questo non dovrebbe impedire anche agli innamorati più “sobri” di apprezzare la storia e le radici che vanta questa festività.

Come recita un proverbio cinese:

Per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie, cadendo, ritorneranno sempre alle radici.

La prossima volta, quindi, che il vostro innamorato o la vostra innamorata cerca di convincervi sull’inutilità della festa di San Valentino, fategli o fatele leggere quest’articolo, se non altro per far capire che l’amore romantico è un fenomeno che va oltre le frasi di Moccia nei Baci Perugina.