“Non viaggio mai senza il mio diario. Bisognerebbe aver sempre qualcosa di sensazionale da leggere in treno”, scrive Oscar Wilde ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto”.

Virginia Woolf. Henry David Thoreau. Anais Nin… Scrittori conosciuti principalmente per le loro opere di prosa, ma anche grandi diaristi.

Prima di partorire “Mrs Dalloway”, “Walden” e il “Il delta di Venere”, questi autori hanno ritenuto opportuno riordinare il vortice di idee e contenuti – divenuti in certi casi punti cardine di alcuni movimenti letterari che studiamo ora sui libri di scuola – in un diario. Un quadernetto di pagine ingiallite ancora prima di essere usate, di una carta sottile che oggi sarebbe accessibile solo a chi sa usare la stilografica con una certa maestria.

Assidui annotatori dei propri pensieri, turbamenti e idee, questi scrittori hanno più volte espresso la loro opinione su cosa significhi per loro tenere un diario.

Anais_NinAnais Nin (1903-1977)

“… Nel mio diario scrivo soltanto di quello che davvero mi interessa; quello che mi prende di più in quel determinato momento. Trovo che questo fervore, questo entusiasmo siano indici di una spontaneità che non è presente negli scritti letterari. […] Questo rapporto personale nei confronti del tutto che si va creando, che è spesso condannato come soggettivo, e quindi limitante, trovo che costituisca invece il punto d’origine dell’individualismo e dell’originalità”.

Henry_David_ThoreauHenry David Thoreau (1817-1872)

I diari di Thoreau sono stati persino pubblicati nel 2009 dal New York Review of Books e costituiscono una fonte importante per capire il rapporto dello scrittore con la natura. Sul perché tenere un diario, in quest’opera Thoreau ribadisce l’importanza di annotare quei momenti fondamentali che sono rappresentanti dell’ “esperienza” di cui si serve l’autore per dar vita alle sue opere. “Il vero scrittore precede le parole con l’esperienza. Non crea libri dai libri, ma dall’essere sempre fisicamente presente”.

VirginiaWoolfVirginia Woolf (1882-1941)

“Diario di una scrittrice”, in Italia edito da Minimum Fax, è l’opera che racchiude i passi più importanti dei diari scritti da Virginia Woolf. Un’anteprima dei suoi pensieri in forma scritta ci viene fornita dalla scrittrice stessa in queste parole: “Come vorrei che fosse strutturato il mio diario? Dovrebbe avere uno stile semplice, ma non trascurato e soprattutto dovrebbe essere capace di descrivere ogni cosa che mi passa per la testa, solenne, frivola o piacevole che sia”.

Ora voi direte: “E se io non fossi un aspirante scrittore di best-sellers, ma soltanto un semplice lettore che la sera, dopo una giornata di lavoro stancante, non trova le forze nemmeno per leggere una pagina del libro che ha sul comodino? Come potrei assumermi l’impegno di iniziare un diario?”.

Ebbene, secondo Stacia Piercie, life coach e CEO, ci sono 12 buone ragioni per tenere un diario che vanno al di là del puro scopo letterario. Ho tradotto per voi quelle per me più significative:

1. Non lasciarsi sfuggire idee brillanti: “Tenere un diario è un modo per catturare le idee e mantenere vivi i propri sogni finché non si realizzano”.

2. Far luce su una questione poco chiara: “Alcune ricerche dimostrano che mettere un problema per iscritto, anziché parlarne a voce, aumenta il proprio livello di autostima e felicità”.

3. Tenere a mente i successi ottenuti: “Ogni tanto, prenditi un minuto per celebrare quei momenti in cui hai ottenuto il massimo. Prendi nota di quello che sta andando bene nella tua vita e in questo modo capirai anche quali sono stati i tuoi progressi”.

Scommetto che i lettori più razionali e dalla mentalità inquadrata ancora non sono del tutto convinti sul perché si dovrebbe tenere un diario. Proprio per questo, ho preferito lasciare le motivazioni più stimolanti alla fine.

4. Pianificare una routine efficace: “Una routine di successo consiste nel suddividere il tempo da dedicare alla pianificazione e alla visualizzazione dei propri obiettivi, che dovrebbero essere periodicamente rivisti. Visualizzazione significa immaginare se stessi portare a termine quegli obiettivi e i benefici che ne scaturiscono. Bisognerebbe inoltre prendere nota delle idee che sorgono durante la fase di visualizzazione”.

5. Incrementare i propri guadagni: “Sii clemente con te stesso e datti la possibilità di avere successo nella vita! Come? Scegli un giorno della settimana, che d’ora in poi si chiamerà “Il giorno del profitto”, in cui annoterai sul tuo diario tutti i modi che ti vengono in mente per incrementare le tue entrate”.

6. Crescita personale: “Il diario è un luogo sicuro dove poter essere onesti con se stessi. Questo è il tuo libro, la tua storia. Nessuno ti impone limiti. È il tuo rifugio personale per esprimere te stesso e capire chi sei veramente e cosa desideri”.