Volevamo essere JoPiccole Donne è stato scritto nel 1868 e risulta essere ancora attuale. Già all’epoca rappresentava un romanzo d’avanguardia per il modo con il quale Alcott era riuscita con successo a ritrarre le sorelle March; oggi, Piccole Donne dovrebbe continuare a essere un titolo presente nelle librerie di bambine e adolescenti che per la prima volta si trovano a confrontarsi con le proprie ambizioni, desideri e paure.

Come sappiamo, la lettura è sempre meno diffusa tra i giovani d’oggi, che se devono tenere un libro tra le mani preferiscono le serie After, Divergent e Hunger Games all’ottocentesco Piccole Donne. L’idea di Emilia Marasco di scrivere un romanzo attuale ispirato alla vita delle sorelle March rappresenta un espediente efficace per avvicinare anche i lettori più estranei al mondo di Louise May Alcott.

In un’intervista Emilia Marasco spiega perchè:

” [Piccole Donne (ndr)] È un romanzo avanzato per il suo tempo, anche se credo che le ragazzine di oggi lo leggano molto meno, alcune probabilmente non lo conoscono anche se le quattro sorelle March possono offrire ancora spunti interessanti per parlare delle donne ieri come oggi”.

“La consapevolezza che coltivare le proprie inclinazioni richiede fatica, di regalato non c’è nulla. Poi, che già da ragazzini ci si deve fare un’idea di che persona vuoi diventare. Piccole donne conserva una grande freschezza, già nell’Ottocento era un romanzo educativo per ragazze e mantiene intatto il suo valore”.

Volevamo essere Jo è un romanzo imperdibile per chi ha sfogliato con avidità ogni pagina del celebre classico a cui è ispirato.

Genova, anni Settanta: quattro amiche ricevono in regalo dalle madri il prezioso romanzo di Alcott e subito si riconoscono nel personaggio di Jo March, che si divertono a imitare con giochi e travestimenti. A distanza di anni, Giovanna, Lara, Silvia e Carla si incontrano di nuovo, riunite nella casa-famiglia fondata da quest’ultima. Durante quell’incontro, riportano alla luce vecchie emozioni, episodi passati che smuovono un presente in cui le ragazze sono ancora alla ricerca di se stesse.

Perchè Josephine March? Jo può essere considerata la figura principale di Piccole donne e ricorda molto Elizabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio, per la schiettezza, l’animo da “maschiaccio”, il coraggio e l’ambizione. In Volevamo essere Jo, le protagoniste si servono delle qualità di Jo March per affrontare gli ostacoli che sorgono nel corso del romanzo, la fuga di un ragazzino dalla casa-famiglia e la devastante alluvione che colpisce la città. È possibile ricominciare, ristabilire un equilibrio andato perso nel momento in cui nascono degli imprevisti? Una sfida che la stessa Marasco pone alle protagoniste e che sembra proporre anche alle lettrici, che con naturalezza si confrontano con il destino delle quattro amiche e con quello di Jo.

Scrivo “lettrici” perché questo è un libro che consiglio a un pubblico femminile; in particolare, alle donne che ricercano nella lettura un momento per relazionarsi con la parte più sensibile e intima di sé. È un libro ispirato a Piccole donne, ma se ne distacca il giusto per vivere di autonomia propria e colpire il lettore nella sua originalità e delicatezza di stile. E questo lo si deve alla bravura dell’autrice.

Breve nota sull’autrice: Emilia Marasco dirige la scuola di scrittura creativa Officina Letteraria e scrive per il teatro, del quale si sente l’influenza nel corso del romanzo. Se Volevamo essere Jo vi è piaciuto, vi consiglio di leggere anche i precedenti libri dell’autrice: La distanza necessaria, Verso sud, Femminile plurale.

Autore: Emilia Marasco
Titolo: Volevamo essere Jo
Editore: Mondadori
Anno: 2016