I nomi latini e greci di piante e fiori nascondono una ricchezza di informazioni spesso celata dai nomi comuni. Suggeriscono infatti la provenienza, descrivono l’aspetto, il colore, la forma e il profumo di una pianta, spesso anche l’origine. La storia dei fiori, in particolare, risale spesso al mondo greco romano, associata alle avventure di personaggi mitici e divini, descritta dai più grandi poeti.

Nelle Metamorfosi Ovidio narra la trasformazione di Leucotoe in pianta di incenso e di Clizia in girasole. Racconta inoltre come, dal sangue di Adone, sia nato un anemone e, dalle lacrime di Venere, afflitta per la morte dell’amato, siano sbocciate delle rose. Molte sono le storie mitiche del mondo greco e latino legate all’origine poetica dei fiori, e la trasformazione di Narciso nell’omonimo fiore ha attraversato i secoli.

Ripercorriamo insieme l’origine poetica di alcuni fiori!

ACANTHUS

acanthus

Il nome di questa erbacea perenne deriva da acantha, in greco spina. La pianta presenta, infatti, le estremità appuntite delle foglie. Nella mitologia greca Acanthus era il nome di una ninfa, desiderata ardentemente dal dio Apollo, senza tuttavia essere ricambiato. Un giorno, nel tentativo di sfuggire alle insistenti seduzioni di Apollo, la ninfa graffiò il dio in viso, il quale si vendicò trasformandola in una pianta spinosa. Secondo Virgilio, le foglie di acanthus decoravano il velo che Elena di Troia era solita indossare. Una versione stilizzata delle foglie curvate di acanto decora anche i capitelli corinzi nell’architettura classica, e sono un motivo ricorrente nelle opere dell’artista inglese William Morris (XIX secolo).

ACHILLEA

achillea

Questa pianta deve il proprio nome a uno degli eroi più famosi dell’epopea greca: Achille. Oltre che per la propria forza fisica, l’eroe era infatti famoso anche per saper arrestare l’emorragia di sangue delle ferite dei soldati con una mistura, appunto, di Achillea, un tempo conosciuta come herba militaris. Si pensava che tale pianta avesse dei poteri cicatrizzanti e, proprio per le sue proprietà medicinali, questa ha assunto diversi nomi, tra cui sanguinella o erba delle ferite.

DIGITALIS

digitalis

Il nome di questa pianta deriva dal latino digitus, che significa dito. La pianta presenta infatti dei fiori a forma di dito che nascono su lunghi steli, che possono raggiungere anche il mezzo metro di altezza. Il nome volgare inglese della pianta significa guanti di volpe. Secondo la leggenda inglese, infatti, alcune fate cucirono insieme i lunghi fiori a forma di dito per realizzare guanti che consentissero alle amiche volpi di passare inosservate nei pollai, senza lasciare tracce. Secondo un’altra leggenda, invece, sarebbero state le stesse fate ad indossare i fiori come fossero guanti.

FOENICULUM

foeniculum

Il foeniculum, in italiano finocchietto, è un’erba aromatica. Il termine greco con cui veniva indicata questa pianta è marathon. La battaglia di Maratona, in cui i greci sconfissero i Persiani nel 490 a. C., prese il nome dalla piana in cui i due eserciti si scontrarono, un campo di finocchio, appunto.

PASSIFLORA

passiflora

Questo rampicante sempreverde deve il proprio nome ai primi missionari cattolici che predicarono in Sudamerica. Il nome è composto da passio, che indica la sofferenza e, nel caso specifico, la Passione di Cristo, e da flos, fiore. Per i missionari la conformazione del fiore rimandava, infatti, direttamente alla crocifissione, rappresentandone un simbolo. La corolla a raggiera rappresenterebbe la corona di spine, i cinque sepali e i cinque petali i dieci apostoli (escludendo Pietro, che rinnegò Cristo, e Giuda, che lo tradì); gli stimmi simboleggerebbero invece i chiodi della Passione, le antere le ferite che essi causarono; i viticci furono invece associati alle fruste dei soldati, le foglie a forma di dita ricorderebbero invece le mani tese dei fedeli presenti.

In copertina: William Morris (1834-1896).