In “Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile” (Garzanti 2016), Nicola Gardini riflette sul ruolo e sulle ragioni del latino nella nostra cultura. Professore di Letteratura Italiana e comparata all’Università di Oxford, Gardini ha deciso di raccontare la propria passione per il latino, rendendolo accessibile anche ai non specialisti.
Iniziando dalle origini, l’autore ripercorre la storia del latino, descrivendone la varietà:
Il latino è una lingua varia, duttile, versatile, facile e difficile, semplice e complicata, regolare e irregolare, chiara e oscura, dai molteplici registri e gerghi, dalle mille retoriche, dai mille stili, dalla storia complessa.
Ed è proprio da questa varietà, propria di tutte le lingue, che il libro trae spunto. Rivelando le bellezze della lingua, Gardini ripercorre la storia della letteratura latina mettendo in luce la vastità di contenuti che essa ci ha tramandato: la storiografia di Tito Livio e di Tacito, il genere romanzesco del Satyricon di Petronio e dell’Asino d’oro di Apuleio, la satira colorita di Giovenale e quella più bonaria di Orazio, l’elegia amorosa di Tibullo e l’epica virgiliana…
Ma l’interesse principale dell’autore è la lingua, con le sue evoluzioni e le sue curiosità. Attraverso un’accurata selezioni di testi, Gardini descrive le caratteristiche essenziali di ogni autore: il latino razionale e pragmatico dei Commentarii di Cesare rispecchia la razionalità dell’agire umano, la lingua scientifica e la rigidità sintattica del De Rerum Natura di Lucrezio assecondano il rigore argomentativo con cui indaga il mondo, la brevità esasperata di Tacito convive con un’ineguagliata precisione di analisi degli eventi storici e della psicologia dei personaggi. In un latino corporale, ma al contempo emotivo, Catullo ha dato voce alle proprie passioni; in una lingua sentenziosa e lineare Seneca ha rivelato all’uomo la propria interiorità.
In molti hanno provato a ricercare le motivazioni che soggiacciono allo studio del latino e delle lingue classiche in generale. Il latino è bello. Il latino è la lingua dell’Europa. Parlare di lingua latina significa parlare di una cultura, nella sua interezza e nella sua complessità di interessi. Comprenderne la lingua e saperla apprezzare significa cogliere con più consapevolezza le molteplici sfumature che accomunano e separano il presente dal passato.
Le risposte sono molte, o forse la risposta è solo una. Le ragioni e le motivazioni dello studio del latino continuano a suscitare mille domande.
Per tutti, per gli interessati, o per coloro che ne sono semplicemente incuriositi.
Autore: Nicola Gardini
Titolo: Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile
Editore: Garzanti
Anno: 2016