Biloxi, edito da Black Coffee, è il secondo romanzo di Mary Miller, di cui la casa editrice fiorentina ha tradotto anche la raccolta di racconti Happy Hour.

Louis è un pensionato poco più che sessantenne che soffre d’insonnia e ha recentemente divorziato dalla moglie ipercritica. Abita a Biloxi, una cittadina del Mississippi che affaccia sul Golfo del Messico, in una casa anonima e poco curata. Vive sospeso tra i ricordi felici dell’infanzia della figlia ribelle Maxine e la prospettiva di una nuova vita, una volta che avrà ricevuto la cospicua eredità del padre proprietario terriero.

Soffre di depressione e non se ne rende conto, l’unico modo che ha di mantenere il controllo è scolarsi una confezione di birre a sera e seguire i reality in televisione. Layla, un border collie che gli viene regalato da un personaggio ambiguo, lo costringerà a prendersi cura del prossimo e di se stesso, facendogli riscoprire l’ebbrezza del rischio.

“Il fatto che potessi amare un cane sovrappeso che minacciava in ogni istante di vomitare e non sapeva nemmeno prendere al volo una fetta di mortadella dimostrava che là fuori esistevano altri animali, e forse perfino delle persone, che potevo amare.”

Mary Miller sceglie la narrazione in prima persona e avvicina il lettore al protagonista grazie a uno stile colloquiale e schietto. Louis è un antieroe che prova un sentimento contrastante per le donne, misto a paura e disprezzo. Ha un’abilità nello scovare i difetti di chiunque gli graviti intorno, soffermandosi su quelli in cui lui, inconsapevolmente, si rispecchia.

Grazie a Layla, l’unica donna che lo accetta per com’è, lascerà andare la presa di tensione e conflitto che lo attanaglia e si abbandonerà all’accettazione delle circostanze tragicomiche che lui stesso ha contribuito a creare.

“Mi sentivo meglio. Avevo preso delle decisioni. Avevo capito che cosa volevo e me l’ero preso. Era una giornata soleggiata e faceva caldo, ma non troppo. Mi girai verso Layla, che se ne stava seduta tranquilla a guardare fuori dal finestrino, come una persona. Era una bella sensazione averla lì, e non facevo che girarmi rischiando ogni volta di uscire di strada. Sembrava felice, sorrideva quasi, però forse aveva solo caldo.”

In Biloxi, apprezziamo la bravura di Mary Miller come scrittrice di racconti brevi: le scene sono circoscritte da immagini vivide e particolari insoliti. Grazie alla lunghezza del romanzo, ci restituisce, inoltre, una visione più introspettiva e riflessiva del protagonista.

Descrivendo la quotidianità di un uomo comune del sud degli Stati Uniti, regala ai lettori uno squarcio sul panorama post elezioni. Come racconta in un’intervista a The Rumpus, il personaggio di Louis è stato concepito circa nel 2016, quando Miller si era trasferita temporaneamente a Gulfport, una cittadina confinante con Biloxi. L’autrice descrive lo scenario come estremamente conservatore, pieno di casinò e attrazioni turistiche di dubbio gusto, ma circondato dalla poesia del golfo.

Louis è, effettivamente, un repubblicano che, però, non si trova a suo agio a parlare di politica e odia vedere Fox News (canale criticato per favoritismo verso la destra). Si nutre di fast-food e cibo spazzatura e non conosce bevande diverse da quelle gassate o alcoliche. E’ dotato di un’ironia pungente, che farà ridere e riflettere il lettore.

Il messaggio di Mary Miller è comunque positivo: Louis è un uomo che deve ancora districare la matassa di traumi, dipendenze e problemi relazionali, ma alla fine si convince che, a prescindere dall’età e dalle vicissitudini del passato, chiunque possa ricominciare e vivere la vita con sereno ottimismo.

Autrice: Mary Miller
Titolo: Biloxi
Traduzione: Leonardo Taiuti
Editore: Black Coffee
Anno: 2020