Qual è la prima cosa che vi viene in mente pensando a Circe, la famosa maga omerica? Qualsiasi sia la risposta, probabilmente dovreste regalarvi e regalarle un’altra possibilità.
È proprio quello che fa Madeline Miller con il suo romanzo “Circe”: mi è bastato leggere la prima pagina per capire che dovevo abbandonare tutti i pregiudizi, provare ad essere meno studentessa e più filologa con l’anima bambina.

La tradizione scolastica ci ha abituati a immaginarla come l’antagonista di Odisseo e dei suoi seguaci nel viaggio di ritorno verso Itaca, la maga che trasformò i compagni di Ulisse in porci. Ma qual è la vera storia della pharmakis (maga) omerica? Da dove nascono i suoi poteri?

La narrazione viene riportata in prima persona: è Circe la protagonista. Ci racconta della sua nascita, lei figlia del Dio del Sole Elios e della ninfa Perseide, diversa dalle sorelle e dai fratelli per il suo carattere difficile e una particolarità che la distinguerà in eterno: la voce umana.
Le descrizioni sono dettagliate e si ha davvero l’impressione di camminare per l’Olimpo, conoscere le divinità e i loro intrighi per rimettere in discussione il potere di Zeus. In questo clima di odi e rancori, la piccola Circe incontra da vicino per la prima volta i mortali, vittime dei capricci delle divinità.

Conosciamo insieme a lei i personaggi spesso raffigurati dalla tradizione come sconfitti per aver osato andare oltre sfidando il volere divino: Prometeo, Dedalo.
All’improvviso ci sembrano più vicini che mai, umani più che folli, ma soprattutto coraggiosi e tenaci.
Da questi incontri, Circe inizierà a prendere consapevolezza di sé, inizierà a mettere in discussione la propria appartenenza al mondo degli dei e proprio in quel momento scoprirà che anche lei possiede poteri magici.
Iniziamo a comprendere allora che questa Circe è prima di tutto una donna, tenace e valorosa, consapevole dei suoi difetti e che man mano acquista sicurezza nelle proprie capacità.

All’inizio, ovviamente, ogni intruglio che preparavo era un errore. Pozioni prive d’effetto, impasti che si sbriciolavano crollando inerti sul tavolo[…]
Se non altro, pensavo quei primi tempi, una volta lanciato un incantesimo, non dovrò impararlo di nuovo. Ma nemmeno questo era vero. […] Perseverai. Se la mia infanzia mi aveva insegnato qualcosa, era la resistenza

Pagina dopo pagina la vediamo alle prese con l’esilio a cui viene condannata dal suo stesso padre, sola nell’isola di Eea, amante degli dei e dei mortali, una donna che impara a difendersi anche dai soprusi maschili, da sola, con le sue arti magiche. Arriverà anche Odisseo nel romanzo e lascerà un segno indelebile su Circe: un figlio, Telegono.
Circe diventa una mamma single alle prese con il suo lavoro da maga e la crescita di un neonato.

“Non mi calai comodamente nella maternità. L’affrontai come i soldati affrontano il nemico, pronta e in allerta, brandendo la spada contro i colpi in arrivo […]
Ogni minuto dovevo lavare e pulire e strofinare e mettere a bagno. Tuttavia, come potevo farlo se ogni momento anche lui aveva bisogno di qualcosa, cibo, cambio e sonno?”

E Odisseo come si presenta stavolta? La Miller, anche in questo caso, scardina la tradizione e ci pone davanti a un eroe ben diverso da quello che abbiamo sempre immaginato, forse più vicino a quello dantesco affamato di gloria, che deve varcare ad ogni costo le colonne d’Ercole piuttosto che riavvicinarsi definitivamente alla famiglia.
Saranno Telemaco e Penelope a raccontarcelo in questa veste.

L’intero romanzo ruota attorno alla vita e al percorso di crescita della protagonista, la umanizza, la rende moderna. Circe è una donna che nasce in un mondo dove ha tutto a disposizione, ma nonostante questo non si sente realmente se stessa in quel mondo. Rimette in discussione ogni certezza, fa della sua solitudine un allenamento per arrivare a scegliere chi vuole essere davvero.

Se avete voglia di conoscere i classici e le figure della mitologia greca senza sbadigliare o alzare gli occhi al cielo, allora questo è il romanzo giusto. L’importante è abbandonare ogni pregiudizio perché spesso l’unico modo per far rivivere la bellezza della letteratura greca è guardarla e leggerla, come in questo caso, con gli occhi e la mente di oggi.

Autrice: Madeline Miller
Titolo: Circe
Traduzione: Marinella Magri
Editore: Marsilio
Anno: 2021