Il 6 Luglio COME D’ARIA, romanzo d’esordio di Ada D’Adamo, ha ricevuto il Premio Strega 2023. L’autrice, purtroppo, era già scomparsa ad Aprile a causa di un tumore. In poche settimane il libro ha inondato le vetrine delle librerie, gli schermi delle tv, le pagine di giornale. La storia di Ada, suo marito Alfredo e la figlia Daria si è trasformata da memoir personale a specchio di vita per gli invisibili, quelli che convivono con la disabilità, con un carcinoma e quelli che, come Alfredo, «mani di roccia e spalle larghe» resistono accanto ai loro cari, grazie alla tenacia dell’amore.
In COME D’ARIA la narrazione inizia nel presente, dal momento in cui ad Ada viene diagnosticato un tumore metastatico della mammella al quarto stadio.
«Ce ne ho messo di tempo per capire» scrive l’autrice in tono quasi colpevole per non aver riconosciuto i segnali del suo corpo, per non averli accettati da subito.
Nelle pagine successive sono i flashblack del passato, alternati a capitoli della vita presente, a raccontarci di Ada prima del tumore. È una forma quasi epistolare la sua e il destinatario è la figlia Daria, affetta da una rara forma di disabilità.
Di entrambe, l’autrice traccia un ritratto contornato di amore, pazienza ed empatia costruita nel tempo. Madre e figlia, ciascuna con la propria identità, imparano a conoscersi, a comunicare, a percepirsi e, nel caso di Ada, a raccontarsi all’altra.
Ho trascorso i mesi in attesa di te lavorando con passione a un libro su teatro e disabilità […] Restava però, intatto dentro di me, un senso di estraneità e di distanza: «Aspetto una bimba sana» mi dicevo. «Tutto questo non mi riguarderà mai». Pensavo che la semplice convinzione di non volere un figlio invalido […] bastasse a mettermi al riparo da una simile eventualità.
Invece le convinzioni e gli esami consueti non bastano e Ada si ritrova «dall’altra parte», a conoscere la vita di genitori e figli disabili, a vivere ore negli ospedali e nei centri di riabilitazione, nelle ASL, in compagnia di medici, infermieri e famiglie che vivono quella stessa vita.
Il contatto fisico diventa un modo per conoscere la propria figlia, parlare una lingua sconosciuta agli altri, ma conosciuta a loro, Ada e Daria, fino alla scoperta della malattia.
Quando eri piccola […] la nostra relazione era prevalentemente fisica. Tutto passava attraverso il contatto: pelle da sfiorare, lacrime da asciugare, pancia da massaggiare, piedi da riscaldare[…]ora che sei cresciuta e io mi sono ammalata, l’incastro dei nostri corpi non è più possibile.
Ada acquisisce «piena cittadinanza nel paese dei malati» status che, fino a quel momento, le era toccato solo in veste di madre.
I temi sociali e culturali che il romanzo affronta si presentano sotto forma di episodi vita vera: l’omertà di una classe di medici, incapaci di assumersi a pieno le proprie responsabilità oltre a carichi di empatia e comprensione, la difficoltà di sentirsi accompagnati, sostenuti, capiti dalla società. Ne è un esempio la denuncia che la scrittrice fa della condizione scolastica di Daria, costretta a saltare il primo giorno di scuola e a non poter avere la stessa insegnante di sostegno per più di due anni.
Avere un figlio invalido significa essere soli. Irrimediabilmente, definitivamente soli. Indietro non si torna. Uguale a prima non sarà più […] C’è l’amica che continua a regalarti cappelli troppo grandi per una bambina microcefala. […] Episodi che fanno rabbia, fanno tenerezza, fanno pietà, fanno pure sorridere, quando ti gira bene. La verità è che le vite degli altri scorrono uguali a prima. E questo è di per sè un insulto. Dice: «Ma tu che vuoi? Con chi te la vuoi prendere?».
Questo libro merita di essere letto non in quanto vincitore del Premio Strega, ma per la sua onestà e la bellezza che riserva a chi riesce a farlo proprio, a chi può, ora, osservare gli invisibili e intravedere più che una carrozzina o una sventura, un sistema di aiuto da riscrivere.
La lettura di COME D’ARIA permette di conoscere una realtà spesso ignorata, perché dolorosa e aliena dalla quotidianità, per vivere il punto di vista della malattia senza vincitori e vinti, ma piuttosto come parte di vita. Qualcosa che può toccare chiunque e che, proprio per questo, merita di essere ascoltata.
Autrice: Ada D’Adamo
Titolo: COME D’ARIA
Editore: Elliot
Anno: 2023