Ci vuole una gran dose di originalità per scrivere un romanzo a tema Harry Potter e non cadere nel banale. Francesca Garofalo, autrice di Enrico (edizioni BookaBook, 2019) si cimenta in quest’ardua sfida e crea uno squarcio interessante all’interno della conosciuta dimensione magica.
Enrico, protagonista del romanzo, ricorda un Harry Potter pre-Hogwarts (la scuola di magia e stregoneria). Succube di una zia scorbutica e tendente al violento e incompreso dai suoi coetanei. La differenza è che Enrico ha più di trent’anni e la via per Hogwarts deve cercarsela da solo. Nessun gufo che si apposta alla sua finestra, in attesa di consegnargli la lettera di ammissione.
L’elemento originale sta nella scelta dell’ambientazione. Enrico vive a Zapponé, un paesino pugliese di poche anime, pittoresco quanto monotono. Il protagonista e i suoi due comici amici, Saverio e Antonino, si rifugiano in una cava, per sfuggire alla noia cittadina e dilettarsi nella preparazione di pozioni e piani strategici.
“Non si poteva definire esattamente un leader, eppure era convinto di possedere un fascino e un carisma fuori dal comune, e la sua totale sconsideratezza era in effetti il motore trainante del gruppo. Per forza di cose si era sentito in dovere di diventarne la guida spirituale”.
Oltre a dimostrare una profonda conoscenza del mondo di J.K. Rowling, Francesca Garofalo sceglie di conferire un tono ironico ai suoi personaggi. Una leggerezza calcolata, che stempera la condizione di inettitudine decadente in cui si trovano e fa fare al lettore più di qualche risata.
E così scopriamo che Enrico, che lavora nel bar di zia Margherita, cerca più volte di rifilare ai clienti Burrobirra di sua invenzione al posto di una semplice bevanda ghiacciata. Ha un piccione strabico di nome Edwige come animale domestico e, ogni anno, si schianta inesorabile contro il muro che separa i binari della stazione dei treni di Zapponè.
“Era convinto che il 3/4 del misterioso binario fosse stato abilmente rimosso con un solvente dalla pro loco, a difesa del territorio dalle incursioni barbariche di curiosi, anche perché Zapponè in tempi non sospetti era stata una popolare località turistica dell’entroterra pugliese settentrionale e non si spiegava il motivo per cui gli unici binari presenti avessero come numerazione nove e dieci, anziché uno e due”.
Merita una menzione, inoltre, anche la scelta di introdurre delle espressioni tipiche del dialetto pugliese, che caratterizzano ancora di più i personaggi e l’ambientazione.
Così come il trio della celebre saga, anche Enrico e i suoi amici si trovano a combattere delle forze oscure, con la goffaggine e ingenuità che li contraddistingue. Nel finale, dove ci si aspetta il palesarsi di quella magia tanto agognata, l’autrice sceglie di rimanere ancorata alla realtà, riuscendo comunque a sorprendere.
BookaBook è una casa editrice molto particolare, che dà ai lettori la possibilità di diventare parte integrante del processo editoriale dell’opera.
“È sufficiente fare un salto su bookabook.it, leggere gratuitamente le anteprime dei libri e, una volta trovato il libro che vorremmo leggere, pre-ordinarlo nel formato che si desidera. […] se la campagna raggiunge il traguardo, si riceve il libro, altrimenti si viene rimborsati integralmente. Il lettore non rischia nulla e diventa, moralmente, editore del libro che ha scelto di sostenere”, ha dichiarato Emanuela Furiosi, la co-fondatrice di BookaBook, in un’intervista pubblicata sul nostro blog.
Autrice: Francesca Garofalo
Titolo: Enrico
Editore: BookaBook
Anno: 2019