Il commissario Gioacchino Fiorilli, la famiglia Darshwood e i vicoli di Napoli tornano ad appassionarci nel nuovo romanzo di Vladimiro Bottone, “Il giardino degli inglesi“, edito da Neri Pozza.

La vicenda è ambientata nel 1842, e riprende da dove avevamo lasciato i protagonisti nella precedente opera di Bottone, Vicaria. Fiorelli scopre che il nome di Peter Darshwood è nell’elenco dei decessi delle ultime ore: il giovane inglese era giunto da poco a Napoli per piangere la sorella Emma, scomparsa cinque mesi prima in circostanze altrettanto drammatiche. Nemmeno il tempo di ambientarsi in città che la morte, dopo una violenta aggressione, lo ha sorpreso in un vicolo buio. Peter e Emma sono stati sepolti nel cimitero degli inglesi, un luogo che diventa simbolico come lo erano stati la Vicarìa e il Serraglio.

La verità ufficiale non soddisfa Fiorilli, che mosso dal senso di giustizia che lo ha sempre contraddistinto, cerca di arrivare ai veri colpevoli. I suoi sospetti cadono di nuovo su Domenico De Consoli, l’ex medico del Serraglio, vera e propria incarnazione del male.

Bottone intreccia in modo avvolgente la trama: da una parte c’è l’arrivo a Napoli di Edward, il padre dei due fratelli Darshwood; da un’altra il ritrovamento di un carteggio tra Peter ed Emma, che svela un rapporto unico (e per certi versi molto ambiguo). E poi il ruolo centrale di una bambina dei bassifondi, Palmina (che ho letto come una “reincarnazione” di Antimo, il bambino da cui prendeva spunto Vicarìa), i misteri e le coperture tra medici, un duello, una suora meno ingenua di quello che potrebbe sembrare, i pericoli corsi dalla figlia di Fiorilli…

La trama è ricchissima e appassionante. Come nel precedente romanzo, il lieto fine non riguarda le fasce più debole e disgraziate della popolazione. In molti momenti della vicenda, protagonisti sono proprio i bambini, buttati per le strade a vendere qualsiasi cosa – compresa la loro innocenza – per qualche spicciolo.

In molti hanno paragonato la scrittura e lo stile di Bottone a quello di Charles Dickens. Senza smuovere paragoni troppo impegnativi, a me invece ricorda il Naturalismo francese, l’Emile Zola del ciclo dei Rougon-Maquart. E’ il libro adatto per chi vuole cimentarsi con un romanzo storico, per chi vuole rivivere la Napoli di metà Ottocento in modo fedele e appassionato.

Autore: Vladimiro Bottone
Titolo: Il giardino degli inglesi
Editore: Neri Pozza
Anno: 2017