Tra le cinque opere che si sono guadagnate il Premio Selezione Campiello e che si contenderanno presto l’assegnazione del 60° Premio Campiello nella prestigiosa cornice del Gran Teatro La Fenice, sono stato attirato dal romanzo “Il tuffatore” di Elena Stancanelli, pubblicato da La Nave di Teseo.

Il perché è presto detto: Raul Gardini. Per chi è nato nel 1980 come il sottoscritto, le occasioni per comprendere chi fosse davvero il Corsaro ravennate erano poche. Troppo piccolo quando alla guida della Montedison proclamava “la chimica italiana sono io” e quando si svolsero gli ultimi drammatici fatti in quel fatidico luglio 1993.

Tuttavia, avendo in seguito nutrito la curiosità di ripercorrere con libri e programmi tv le vicende che hanno contraddistinto giorni e notti della Repubblica, mi sono ritrovato spesso ad imbattermi nel nome di Raul Gardini. Fu rivedendo in tv un’intervista fattagli da Minoli che ne colsi anche il carisma, quello di un uomo elegantemente spavaldo, come pochi se ne vedono oggi. Un sorriso particolare, disegnato sopra a una fila di denti bianchissimi. Un tipo di uomo che, guardando alla mia generazione e alle successive, non esiste più.

Questo almeno è quanto accomuna il mio pensiero a quello dell’autrice di questo romanzo, incentrato sì sulla figura di Gardini, il tuffatore appunto, ma che indaga anche più in profondità l’essere umano, in particolare quello di sesso maschile. Non mancano quindi tutte le tappe che hanno contraddistinto ascesa e caduta di uno dei più grandi capitalisti italiani, ma in queste pagine leggiamo anche di Fabrizio De André e del fratello Mauro, di Pasolini e Goffredo Parise e dei loro romanzi in cui compare una particolare ossessione nei confronti dell’uomo, per dirla in maniera elegante.

In un andirivieni continuo tra biografia e altri argomenti, incontriamo anche alcune considerazioni che confrontano il passato al presente, in particolare sull’uso della plastica, nel tempo di 50 anni passata dall’essere il “materiale che Dio si era dimenticato di creare” a problema catastrofico. O quello dell’etanolo, di cui Gardini fu uno dei primissimi promotori per farne uso nei carburanti, mentre si scelsero altri materiali derivati dal metano, abbandonati decenni dopo perché, si scoprì, inquinanti.

L’autrice ci consegna quindi un romanzo che racconta e interroga, che mischia cronaca a riflessioni introspettive. Un’opera interessante, dalla lettura scorrevole, che oltre a farci conoscere meglio chi sia stato Raul Gardini ci rivela come i tempi in questi 30 anni siano davvero cambiati, mettendo in crisi quella figura di maschio “padrone della situazione” che era più tipico ritrovare nelle passate generazioni, dove c’erano più certezze e opportunità, almeno per chi nasceva maschio.

Autore: Elena Stancanelli
Titolo: Il tuffatore
Editore: La Nave di Teseo
Anno: 2022