Un romanzo che potrebbe sembrare un saggio sull’Italia contemporanea, sulla crisi dei valori che attanaglia il nostro Paese, su una frattura tra generazioni ormai insanabile. Ma “Italia”, scritto da Fabio Massimo Franceschelli e pubblicato da Del Vecchio Editore, non è solo questo. È anche un originale miscuglio di generi e di livelli di lettura, un racconto corale e allo stesso tempo peculiare di molte individualità. Con un finale da Grand Guignol che sorprende e rapisce.
La vicenda ruota attorno ad un grande centro commerciale – la Cattedrale – di una città del sud. Qui si intrecciano molteplici destini. Quelli di chi ci lavora dentro: diciassette impiegati destinatari di lettere di casse integrazione, un altro in procinto di essere licenziato; un direttore colluso con la malavita locale, una promoter frustrata, un sindacalista ancorato a vecchi schemi mentali, una guardia giurata sbeffeggiata da un gruppo di ragazzini… E poi quelli dei clienti: dal comico gay alla donna appena abbandonata dal compagno, dal fissato con l’11 settembre al prete in piena crisi carnale. E infine Italia, una vecchietta 81enne dal dialetto incomprensibile, testimone senza tempo del precipitare degli eventi.
Franceschelli racconta attraverso i protagonisti – o alcune volte, come a teatro, introducendo la scena – l’intreccio e le relazioni che si creano tra queste persone. È una corsa verso il precipizio di cui però nessuno si rende conto, sospeso in un eterni presente in cui non ci sono più certezze, punti di riferimento e valori. Una vicenda tragica raccontata con realismo e con un’ironia che diventa grottesca. Il sangue, il sudore, la disperazione e lo smarrimento stridono rispetto alla lucida maestosità del centro commerciale, all’ordine delle corsie, all’elegante confezione dei prodotti in vendita, alla luce che penetra dalla cupola e che illumina questo microcosmo, sospeso tra sacro e profano.
È proprio Italia, la vecchietta che “parla un dialetto stretto stretto fatto di ì, ù e ò accentate” a sopravvivere al tragico e rocambolesco finale: come se una vecchia versione di noi italiani – nostalgica e romantica – fosse l’unica ad avere la forza di resistere alla vacuità del presente.
Da sottolineare infine il coraggio e la coerenza di Del Vecchio. In dieci anni di attività è riuscita a fare della ricerca dell’originalità stilistica, della caccia a traduzioni complicate e a storie scritte con una ricercatezza non comune, la sua cifra caratteristica.
Autore: Fabio Massimo Franceschelli
Titolo: Italia
Editore: del Vecchio Editore
Anno: 2016