Se state per sposarvi e cercate un libro che vi porti all’altare, mettetelo giù: questo non è affatto il libro per voi. Smettete di leggere la recensione, tappatevi gli occhi, chiudetevi le orecchie.
Ma se invece è da tempo che vi pizzica la voglia di una lettura un po’ diversa, tra teatro e fiction, leggera e al tempo stesso ricca di riflessioni interessanti… correte in libreria, biblioteca o al mercatino dell’usato, perché questa è la copia che fa per voi.
Certo, si parla di matrimonio, ma il romanzo di Cohen, dal titolo originale Cousins and Strangers (tradotto in Italia da Elisa Banfi) racconta molto di più. Clem, ventiduenne, un po’ hippie, un po’ laureata in Teatro, sta per sposarsi: la festa si farà in casa, nella vecchia abitazione degli Erlend, nella quale si sono succedute generazioni di famiglie. Un tempo, quando zia Gladdy non era la novantenne che è ora, ma solo una bambina, il piano terra dell’edificio era addirittura l’ufficio postale del paesino di Rundle Junction.
Preparativi, litigi, amici in arrivo, tende in cortile e un passato con cui fare i conti: Matrimonio in cinque atti narra la vita in miniatura, strizzata in una casa a più piani in cui regnano tanta confusione e un costante vociare; racconta dei legami che le persone intrecciano, di come sono nati e cosa sono divenuti oggi, in mezzo a disavventure, imprevisti e, talvolta, piccole effimere gioie. Ma soprattutto mette in scena lo spettacolo teatrale per eccellenza, quella performance pirotecnica che segna un punto di svolta nella vita di giovani e adulti, quella baraonda di cibo e parenti della quale (forse, segretante, dentro di noi), faremmo anche a meno. Eccolo, il matrimonio.
Dimenticate però abito bianco e altare, perché Clem Blumenthal, di padre ebreo, non intende seguire la tradizione, ma scrivere una storia tutta sua, insieme a Diggs, la fidanzata incontrata all’università, con la quale condivide un amore puro, sincero, senza compromessi – e in ciò dolcissimo.
«Sentirsi eternamente inadeguati: è la condizione universale della paternità? Walter pensa a quante partite di Tom ha visto l’autunno scorso. Pensa che le poche volte in cui è riuscito ad andarci era in ritardo, tanto che era quasi sera quando attraversava il parcheggio diretto al campo, l’aria aveva quella granulosità che prende nei pomeriggi d’autunno, con odore dei falò e la morbida fragranza marrone delle mele che cominciano a fermentare.»
In questa cornice di festa, in cui si respira l’attesa per un giorno così importante, l’autrice, con grande abilità narrativa, intreccia la vita dei numerosi personaggi di casa Blumenthal alle peripezie matrimoniali di Clem. Tom, il secondo fratello, si è appena affacciato alla vita adulta e cerca un posto nel mondo, a colpi di onestà, coraggio e un pizzico di sfrontatezza; Mantha, la sorella piccola, che con il braccio ingessato mena fendenti capaci di ripristinare in breve tempo l’ordine nelle liti fraterne, divide la realtà in piccoli scomparti, dove la Vita Reale viene a patti con la Vita Sognata, quasi a voler insegnare agli adulti il significato dell’esistenza. E poi Pim, scatenato e in cerca di avventure, immortalato mentre corre nudo per casa e giardino a caccia di pirati, perso in mondo inesplorati tutti da inventare.
Infine loro, Bennie e Walter, quest’ultimo meglio noto come Baluardo, artefici della squinternata famiglia Blumenthal. Bennie attende un figlio, ma ancora non l’ha detto, non vuole che la gioia per il matrimonio di Clem venga oscurata dalla sua imminente maternità. È una donna forte, non sempre capisce le scelte della figlia, ma è stata giovane e non dimentica cosa è significato per lei quel momento della vita. Ultimo, ma non per questo meno importante, Walter, che sotto la sua ala prende i figli che ha allevato, accettando di vederli partire, un giorno, per la loro strada.
Forse questa breve presentazione dei personaggi – non tutti e nemmeno i più interessanti – vi ha già fatto desistere dall’acquistare il libro, magari neanche siete arrivati a leggere queste righe. Ma se un po’ di curiosità vi è venuta e il matrimonio di Clem vi ha lasciato il desiderio di sapere di più, non proseguirò oltre, con dettagli, elementi della trama o piccoli indizi sul finale. Cedo la parola invece all’autrice, perché possa trasportare anche voi, come è stato per me, in questa piccola, ma deliziosa avventura letteraria.
«Quando una generazione non ha timore di offendere la precedente, è un buon segno per la specie. Non solo: è il tributo sommo. Il mondo in cui i figli dicono ai genitori: Ammirate il vostro successo. Ci avete educati a essere liberi.»
Autrice: Leah Hager Cohen
Titolo: Matrimonio in cinque atti
Editore: BigSur
Pagine: 340
Traduzione di Elisa Banfi
Anno: 2022