Ian McEwan è il mago delle trame semplici dalla narrazione complicata.

Ne Il guscio (Einaudi, 173 pagine) veniamo a conoscenza degli eventi salienti del romanzo fin dai primi capitoli: una donna incinta architetta l’avvelenamento del marito insieme al cognato, diventato suo amante. Una trama lineare, della quale già si può evincere cosa accadrà nei successivi capitoli; se non fosse per il fatto che il narratore è il bambino che la donna sta per dare alla luce: il feto senza nome del quale i protagonisti, una volta nato, si vogliono sbarazzare.

Riconosciamo il genio di McEwan proprio nei discorsi del piccolo feto, dotato di un’ironia pungente, un’accesa curiosità per il mondo che lo attende e una sagacia fuori dal comune. Un feto che adora ascoltare i podcast culturali alla radio e a cui piace dilungarsi in ragionamenti filosofici che il lettore può trovare, talvolta, ridondanti. L’intelligenza del piccolo narratore lo porta subito a capire cosa stanno tramando la madre e il patrigno e quali potrebbero essere per lui le conseguenze di tale complotto.

“Saremo sempre angosciati dalla realtà circostante: è il prezzo da pagare per il complicato dono della coscienza. Un unico peana al mondo dorato che sono sul punto di ereditare. Dal luogo della mia reclusione sono diventato esperto di sogni collettivi. Chi può sapere cosa sia vero? Fatico io stesso a raccogliere le prove. Ogni affermazione risulta suffragata o invalidata da un’altra. Come chiunque, mi servirò di quel che voglio, di quel che mi fa comodo”.

I dettagli macabri, tipici dello stile di McEwan, non mancano anche in questo romanzo: i due amanti sono persone tormentate, divorate dall’avarizia e dal senso di colpa, che alimentano il loro desiderio sessuale. Il bambino, che dalla pancia sente tutto e immagina altrettanto, è partecipe di liti, crudeltà e perversioni; la sua immaginazione è una finestra su un mondo difficile, spesso privo di affetto sincero, reale

Questo romanzo merita la lettura per la sua prosa elaborata, dal ritmo scorrevole, e per l’originalità del punto di vista dal quale vengono narrati i fatti. Un altro capolavoro di McEwan, che fa felici anche stavolta i suoi fan più accaniti.

“Mia madre si sposta in modo che possiamo scambiarci un lungo sguardo. Ecco il momento che aspettavo. Aveva ragione mio padre, è una faccia incantevole. Mi sembra di vedere il mondo intero in questa faccia. Bellissima. Amorevole. Assassina”

Autore: Ian McEwan
Titolo: Nel guscio
Traduzione: Susanna Basso
Pagine: 173
Editore: Einaudi
Anno: 2017