Quando l’ispettore Ottaviano Malossi, 32 anni sposato da cinque, in servizio presso la Polizia di Stato della Questura centrale di Firenze, viene incaricato dell’indagine sulla morte di uno sconosciuto, il cui corpo è stato trovato lungo i binari del tratto Prato-Firenze, non sa quale rogna gli è stata calata tra capo e collo.

Comincia così Prima dell’alba, il romanzo di Paolo Malaguti sospeso tra verità storica e atmosfere noir.

Il morto è nientemeno che Graziani Andrea, eroe della prima guerra mondiale e Luogotenente Generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, un vero pezzo da novanta nell’organico del PNF (Partito Nazionale Fascista).

Siamo nel 1931 e l’inchiesta sul fatto, realmente accaduto, nonostante i molti dubbi avanzati sulla effettiva dinamica dell’incidente, venne aperta e chiusa nell’arco di una giornata. Mussolini non voleva ombre sulla figura di quell’eroe e tutto venne rapidamente messo a tacere.

Nel libro si sottolinea come Il generale Andrea Graziani si fosse distinto non solo come eroe ma anche come “boia”, adempiendo in modo feroce al compito assegnatogli da Cadorna dopo la disfatta di Caporetto, quello di ordinare la fucilazione dei disertori ma anche di coloro che, a suo insindacabile giudizio, meritavano esecuzioni punitive.

Tra questi viene ricordato Alessandro Ruffini, un giovane fante di 24 anni, a cui è dedicato il libro, fucilato perché si era messo sull’attenti dimenticandosi di gettare il sigaro.

Paolo Malaguti con grande abilità narrativa intreccia la vicenda di Ruffini con quella del Vecio, il veterano, voce narrante ed attore principale nel raccontarci la tragedia di quella guerra con un rilievo particolare alla disfatta di Caporetto.

Un racconto fatto nella lingua del popolo, farcito dal lessico di trincea, e che ci restituisce con immediatezza, come foto in bianco e nero, la tragedia dei tanti, troppi giovani morti di quella inutile strage, servita a glorificare l’Italia “vittoriosa” e il mito della Grande Guerra.

Il libro è diviso in due tempi alternati, l’indagine che si sviluppa nel 1931 e, come un flashback, l’intollerabile vita di trincea del 1917 raccontata dai fanti. Da una parte la prosa asciutta mai retorica del romanzo storico che ci conduce sui campi di battaglia, dall’altra la tensione crescente del giallo della morte misteriosa del generale.

Due stili narrativi che si intersecano così come si intersecano i destini dei due protagonisti: l’ispettore Malossi e il Vecio reduce di guerra. Un confronto fatto di silenzi (il Vecio ha perso la lingua e la mandibola in battaglia) e di dettagli da parte del funzionario, che diventano indizi che vanno a collocarsi al giusto posto nella storia;

L’epilogo collega abilmente il presente con il passato, e nell’ultima riga le luci di scena sono tutte per il vero protagonista, ovvero il dilemma che ciascuno di noi si pone: “Perché la guerra, nonostante gli orrori che causa, continua ad essere una costante nella storia dell’Uomo?”

Autore: Paolo Malaguti
Titolo: Prima dell’alba
Editore: Neri Pozza
Anno: 2017