Quali sono le motivazioni che hanno portato l’economista esperto di ecologia Jeremy Rifkin a caldeggiare “Un Green New Deal globale”? Leggendo il libro se ne rilevano davvero molte. Alla base di tutto comunque la consapevolezza che l’umanità, per sopravvivere, deve abbracciare una terza rivoluzione industriale, concetto già approfondito in una sua precedente pubblicazione.
Il primo motivo su cui riflettere, evidente non ancora tutti, è il climate changing, destinato a cambiare il nostro stile di vita. In peggio ovviamente. Un aumento superiore a 1,5 gradi centigradi della temperatura media porterebbe tante di quelle conseguenze catastrofiche rispetto al nostro stile di vita che non possiamo nemmeno immaginarle davvero.
La principale causa di questa drammatica situazione è da attribuire alle nostre emissioni di biossido di carbonio, che da tantissimi decenni vanno aumentando. L’opinione pubblica è decisa a contrastare questo fenomeno, con proteste che nel 2019 hanno avuto una partecipazione globale. Anche i governi di importanti Paesi si sono impegnati con programmi di abbattimento delle emissioni derivanti da combustibili fossili. Negli USA è uno dei principali punti di discussione in vista delle elezioni presidenziali di novembre 2020.
Come poter contrastare il cambiamento climatico e ottenere energia a sufficienza senza utilizzare i combustibili fossili? Ce lo spiega brillantemente Rifkin nel suo saggio, con una serie di valutazioni sempre circostanziate e dati che non lasciano spazio a interpretazioni (o sentimentalismi ecologici). Un libro che detta la strada, con esempi e analisi di quel che accade in vari Paesi.
Tra le molte informazioni che apprendiamo da questa lettura vi è ad esempio la consapevolezza di come la civiltà basta sul petrolio sembra avvicinarsi al picco per poi intraprendere una discesa vertiginosa. Si stima che entro il 2028 dovrebbe esserci l’inevitabile crollo della civiltà dei combustibili fossili.
Veniamo a sapere anche che il sole irradia 470 exa-joules di energia sulla Terra ogni 88 minuti, pari alla quantità di energia che gli esseri umani usano in un anno: fossimo in grado di immagazzinarla e sfruttarla anche solo in minima parte!
Il costo necessario a produrre energia con il solare e l’eolico è sceso talmente tanto in questi ultimi anni da rendere oramai svantaggioso investire a medio termine nella produzione di energia da fonti non rinnovabili, come i combustibili fossili. Anche i grandi fondi di investimento stanno iniziando (finalmente) a disinvestire in centrali a carbone e nucleari per finanziare progetti green.
Le informazioni e le tecnologie per passare a un nuovo modello di sviluppo energetico eco-sostenibile ci sono già, la strada è già tracciata e Rifkin ce la indica, capitolo dopo capitolo. Servono leader avveduti e cittadini consapevoli che di tempo a disposizione per fare questa transizione ce n’è sempre meno, ogni anno che passa.
Autore: Jeremy Rifkin
Titolo: Un Green New Deal globale
Editore: Mondadori
Anno: 2019