Fazi editore ripropone in una nuova veste questo celebre manuale scritto da Richard Stengel all’inizio del millennio.

Ecco un libro utile ai nostri giorni per individuare immediatamente i leccaculo, cosa alquanto ardua in quanto di solito chi non riesce a sopportare gli stupidi tollera facilmente gli adulatori, perché «L’amore di sé» diceva La Rochefoucauld «è il più grande di tutti gli adulatori». Ergo, i leccaculo non sono stupidi e sanno come far leva sulla nostra autostima.

Come diceva Abramo Lincoln: «A tutti piace ricevere un complimento».

E d’altra parte un libro utile per migliorare la propria personale piaggeria, dalla quale nessuno è immune, in quanto oggi abbiamo la tendenza a pensare che ogni lode sia un’adulazione e non ci preoccupiamo quasi mai di distinguere fra i due concetti. Sembra che la lode sia diventata una sottospecie di lusinga.

La differenza tra i tempi passati e i tempi moderni sta, secondo Richard Stengel, nell’uso dell’ironia. La radice della parola “ironia” è il termine greco eiron, che di solito traduciamo con “simulatore”. È così che tendiamo a considerare l’adulazione, come simulazione, un genere particolare di manipolazione della verità. Ma la piaggeria è diversa dalla simulazione perché è una forzatura della verità, e raramente la mettiamo in discussione.

«L’ironia prospera sempre in periodi in cui il concetto di verità è relativo, però il diffondersi dell’ironia genera il cinismo, una specie di letargia morale. Queste sottigliezze vengono accolte con un sorriso compiaciuto o un’alzata di spalle. Ci ammantiamo di quella che Christopher Lasch ha definito “frivolezza difensiva”. Se la verità è relativa, l’adulazione è solo un’altra maniera per manipolarla».

Avversata come un male oppure onorata quale scienza del buon vivere – questo il messaggio indulgente e ironico dell’autore – quasi sempre, e per fortuna, la lusinga è un inganno inoffensivo, un delitto senza vittime che finisce solo per far sentire meglio chi la porge e chi la riceve.

Ma come distinguere la subdola piaggeria dalla lode autentica? Semplice:

«L’adulazione è un elogio strategico, con uno scopo preciso. Potrebbe essere esagerata, oppure accurata e veritiera, ma è sempre interessata a un risultato, che può essere un bell’ufficio con una finestra o risultare ancora più simpatici. È una specie di manipolazione della realtà che sfrutta l’accrescimento di un’altra persona a nostro vantaggio. Potrebbe essere perfino un elogio autentico».

Come ha detto molto bene lo storico Daniel Boorstin, la piaggeria di alcuni paraculi  è una specie di propaganda in cui l’informazione è «intenzionalmente tendenziosa». Come la propaganda, inoltre, è un’informazione che dipende da un richiamo emotivo a cui vogliamo credere. L’adulazione è anche una maschera che protegge e favorisce l’adulatore facendo finta di favorire la persona lusingata.

Questo di Stengel è un vero e proprio manuale che a volte sembrerebbe rasentare l’autorevolezza del saggio filosofico, se non fosse piacevolmente scritto con estrema sottigliezza e fine umorismo. Con citazioni che vanno da Montaigne a Bernard Shaw, da Francesco Bacone a Emerson («Adoriamo l’adulazione, anche quando non ci facciamo ingannare, perché essa dimostra che siamo abbastanza importanti da venire corteggiati»), da Tacito a Shakespeare, da Machiavelli a Hegel, la piaggeria viene indagata nella storia sotto ogni sua veste cangiante.

Dagli antichi greci, che erano degli idealisti, e credevano esistesse la verità assoluta (per loro la natura era verità essenziale, non abbellita, e il linguaggio solo il nostro pallido tentativo di rivestirla adeguatamente). Ai biologi evoluzionisti, per i quali la natura è indifferente al concetto di verità (la selezione naturale facilita spesso l’inganno, si dice che l’uomo sia l’unico animale che mente, invece, secondo il biologo Robert Trivers, molte specie si ingannano reciprocamente per attuare efficaci strategie di sopravvivenza: i migliori imbroglioni trasmetteranno i loro geni alla prossima generazione).

Molto divertente è l’epilogo finale: «come lusingare senza farsi scoprire», con tutta una serie di regole per essere veramente convincenti. Non fate mai un complimento chiedendo contemporaneamente un favore. Adulate la gente alle spalle (la cosa positiva è che non vi sospetteranno di piaggeria. Le vostre lusinghe raggiungeranno il bersaglio per via indiretta, attraverso terze persone: «Ha detto che sei molto intelligente» e la stima nei vostri confronti aumenterà). Non fate mai gli stessi elogi a persone diverse. Non siate mai sinceri quando vi si chiede di esserlo. Ecc. ecc.

Infine in appendice tutti i sinonimi che il termine “piaggeria” ha assunto nel tempo: abbindolare, abboccarsi, accattivarsi i favori, adulare, agiografia, allettare, allisciare, ammorbidire, arruffianarsi, artigliare, baciapile, baciastivali, balle, blandizie, bocca dolce, bulinare, caramelloso, carezzare, cercare la compagnia dei VIP, complimentarsi, corteggiare l’acqua santa, disgustare, dissimulare, elogiabile, emettere fumo, encomiare, fantasticare, fare colpo, fare la corte, fare le feste, fare lo svenevole, fare moine, far rilucere, fraseggiare, frasi mielose, gonfiare, grattaschiena, imbiancare gli occhi, imboccare, imburrare, impressionare, incensare, inchinarsi, infarcire, infarinare, ingannatore, ingrassare gli orecchi, ingraziare, innaffiare con l’acqua di rose, insaponare bene, ipocrita, laccare, leccaculo, leccasaliva, leccastivali, lenire, levigare, lingua dolce, lingua eloquente, lingua levigata, lingua untuosa, lisciare, lisciastivali, lodare, lodi, lucidatore di mele, mettere la pulce nell’orecchio, metterla giù pesante, miele, oliare, ossequioso, palpare, palpeggiare, panegirico, parassita, placebo, pomiciare, rivoltare, ruffiano, saldare, sbavare, scimmiottare, servo all’ennesima potenza, sicofante, signorsì, simoniaco, sissignore, smaltare, soffiare sul fumo, solleticare gli orecchi, spalmare un balsamo, strisciare, subdolo, succhiabanane, succhiaculo, succhiare, svenevole, sviolinata, ungere, untuoso, vellicare, velluto, vernice, verniciare, viscido, zucchero candito.

Fino a “baciaculo”, che rende bene l’immagine dell’adulazione: le labbra protese fanno subito venire in mente chi sta sotto (o assume una posizione di inferiorità) e chi sta sopra. Usando un’espressione meno marcata, i sociologi parlano di adulazione verso l’alto.

Per concludere potremmo dire che è un libro intelligente, molto piacevole e divertente. Se ciò non ingenerasse l’equivoco che possa esser detto per pura piaggeria. Un complimento e una recensione positiva al solo scopo di accattivarci la simpatia dell’autore e compiacere l’editore. E a nulla servirebbero spergiuri sulla nostra buonafede. In questo mondo di leccaculi distinguere il vero dal mellifluo è la vera arte.

Richard Stengel
Il manuale del leccaculo
You’re Too Kind: A Brief History of Flattery
Traduzione di Daniele Ballarini
Fazi Editore, 2015