Continua l’esplorazione di luoghi in cui abitano i libri, dopo un ostello in Giappone e un paesino medievale in Spagna, è questa volta il turno di una biblioteca 3.0 in Danimarca.

Si tratta della biblioteca Dokk1 a Aarhus – la seconda più grande città della Danimarca eletta per quest’anno capitale della cultura insieme a Pafo, Cipro.

Appena un anno dopo la sua inaugurazione,l’International Federation of Library Association and Institution (IFLA) l’ha nominata nell’agosto 2016 “Biblioteca dell’anno”, considerandola un esempio di biblioteca del futuro e volendo valorizzare la sua caratteristica struttura futuristica.

Nonostante sia dotata di un archivio di 350 mila libri e riviste, in formato cartaceo e digitale, preferisce definirsi “la casa dei cittadini”, un luogo messo a disposizione per la cittadinanza per incontri, eventi, rappresentazioni, mostre d’arte, sala giochi, ed è concepita come uno spazio per le persone, che permetta loro di leggere, studiare, giocare, rilassarsi e fare nuovi incontri.

Si tratta inoltre della biblioteca più grande in Scandinavia la cui progettazione faceva parte di un piano di riqualificazione del porto industriale della città – e il nome dell’edificio stesso fa da richiamo, “Banchina 1” in italiano.

Lo studio di architettura danese “Schmidt Hammer Lassen” che ha progettato l’edificio ha creato numerosi spazi aperti, ha permesso il mantenimento della luce naturale attraverso pareti di vetro e una stupenda vista sul porto fluviale appena fuori.

“DOKK1 è un incontro particolarmente di successo tra due importanti tradizioni danesi: da una parte le nostre ambizioni culturali volte a metter a disposizione di ogni generazione e classe sociale tutti i rami del sapere, dall’altra il nostro senso di design funzionale e bello”, aveva affermato il ministro danese per la Cultura Bertel Haarder in un comunicato stampa a seguito della nomina da parte dell’IFLA.

L’edificio ha anche la più grande campana tubolare del mondo, che suona ogni volta che un bambino nasce in città (le neo-mamme possono addirittura premere un pulsante nel reparto maternità in cui sono ricoverate in modo da avvisare).

Dalla sua apertura, la biblioteca è stata visitata da oltre un milione di persone e giornalmente ne conta più di tremila.