Il libro “Bestiario diplomatico”, pubblicato a febbraio da Effepi Libri, è il resoconto scritto che Valerio Parmigiani ci consegna riguardo l’esperienza vissuta all’interno della diplomazia. Già, perché l’autore ha prestato servizio allo Stato Italiano con un impiego in ambasciata, prima a Cipro quindi nello stato africano dello Zambia. Una decina d’anni in tutto.
Va detto che non siamo di fronte a un testo da studiare alla facoltà di Scienze Politiche o di Sociologia, nemmeno a un libro-denuncia che svela retroscena della politica internazionale, narrando e mettendo a nudo scandali che potrebbero far gola a un reporter o a un tabloid britannico. Piuttosto è una sorta di “diario di viaggio” adatto a chiunque, quantomeno a quel lettore che è interessato ai viaggi e a scoprire usi e costumi di altri popoli. Lo stesso sottotitolo recita “Ritratto nostalgi-tragico-ironico dell’inenarrabile microcosmo di un’ambasciata. Anzi due”.
Nostalgia, tragedia, ironia gli elementi miscelati dalla penna dell’autore milanese (di nascita e formazione) ora di stanza a Firenze, che danno vita a queste 500 e più pagine. E qui devo soffermarmi un attimo. Perché se è pur vero che ognuno ha il diritto di dare alle stampe ciò che crede, si deve anche tenere conto che consegnare al lettore 572 pagine da leggere è una scelta molto coraggiosa, se non si è Wilbur Smith ovviamente.
Il buon e simpatico Parmigiani, amante dei gatti e del lato comico del proprio quotidiano, qualche vicenda l’avrebbe potuta saltare, e snellire il racconto. Lo dico in buona fede: la mole in cui ci si imbatte “indispone” gran parte dei nostri connazionali. Ma nella pagina conclusiva, quella dei ringraziamenti di rito, spiega che di fronte a chi lo trovasse insostenibilmente prolisso “posso solo invocare le attenuanti dell’inesperienza e del tipico entusiasmo del neofita. Sono i miei primi libri, dopotutto.”
Detto questo, si deve anche sottolineare che in certi passaggi ci si diverte proprio a leggere questo ritratto nostalgi-tragico-ironico, in quanto l’autore è di quelli capace di dipingere con sapiente uso di ironia e metafore un evento che ai più parrebbe “un disguido” come “una mezza catastrofe”. Di conseguenza una serie di continui episodi tragicomici, sia a Cipro che in Zambia.
Leggere queste pagine mi ha ricordato un po’ la voce di Paolo Villaggio che presentava le scene di vita del suo famoso Fantozzi. Qui ci troviamo di fronte a un diplomatico che non vive i drammi aziendali del citato ragioniere ma che comunque si trova spesso in difficoltà a causa degli eventi. Non mi sbaglio: nell’Indice dei Nomi è riportato tale Fantozzi, Rag. Ugo (compare in 4 occasioni).
Nel complesso un libro simpatico, un buon compagno da portare sotto l’ombrellone. Un racconto particolareggiato di un’esperienza che difficilmente noialtri faremo… no… non mi dirai mica che son mesi che stai pensando di trasferirti proprio a… Lusaka?!
Autore: Valerio Parmigiani
Titolo: Bestiario diplomatico
Editore: Effepi Libri
Anno: 2015
1 commento
Grazie Marco.
Il riferimento a Fantozzi è molto azzeccato, con l’importante differenza che lui il posto fisso non avrebbe mai avuto il coraggio di mollarlo. E speriamo almeno che quell’ “un buon compagno da portare sotto l’ombrellone” sottintenda finalità diverse da quella di scavare la pista per le biglie!