Quando si pensa a qualcosa di sconvolgente accaduto nella vita, il pensiero va subito a qualcosa di doloroso, come un lutto: non ci si rende conto che anche un evento gioioso, come una nascita, può esserlo altrettanto. È così per Glauco Revelli, chef per eredità paterna in un ristorante della metropoli milanese, divenuto padre di una bambina alla soglia dei quarant’anni, ossia, come va di moda oggi, piuttosto tardi.

Si, perché mettere al mondo dei figli è come scagliare lontano una pietra verso un orizzonte vasto e infinito e poi guardare diritto nella direzione in cui si è lanciato con speranza e con fiducia nel futuro (parola quest’ultima che ritorna spesso nel corso della narrazione).

Già, il futuro. Ma noi, uomini e donne di oggi, siamo ancora in grado di riporre fiducia in esso? Non siamo, piuttosto, una generazione cresciuta nell’illusione che “tutto sarebbe andato per il meglio”? In cui tutti avrebbero alla fine potuto sedersi sopra comode rendite di posizione, salvo poi risvegliarci allo squillo di tromba di una crisi economica (il libro è, infatti, attualissimo!) che ci avrebbe resi tutti più insicuri e impoveriti?

Siamo stati sedotti e poi abbandonati da un delirio consumistico che ci ha spinti a trascorrere i giorni a sgobbare per fare carriera, rendendoci sempre più individualisti e raramente abbiamo azzardato programmi per l’avvenire che andassero oltre la serata al cinema, il weekend in montagna o, al massimo, le vacanze ai Caraibi, eventi tutti organizzati tra un tweet e uno snack.

E Glauco, in tutto ciò, è nostro fratello. Egli, dopo una giovinezza trascorsa fra “bulimia sessuale” e “misoginia sentimentale”, si sente improvvisamente solo dopo aver visto lo spot della pasta Barilla che esalta la felicità familiare; si ritrova quindi marito e padre ma, a volte, ancora a desiderare una vita senza vincoli in cui è libero di seguire la sua ambizione a divenire un ristoratore sempre più affermato; rimane attratto dalla movida milanese magari in compagnia di single impenitenti, anche di sesso femminile.

E, quando sente di cedere a queste “debolezze”, a Glauco sembra di “tradire” la figlia Anita, il suo infantile bisogno d’amore e di protezione…

Suvvia Glauco, mi viene da dire, non avere di questi sensi di colpa: si sente come l’amore per tua figlia è profondo e totale. Ecco il tema del futuro di cui parlavo all’inizio: Glauco ha un puro rispetto per la vita che genera la vita, sebbene nel futuro dei figli a un certo punto non ci sarà posto per i genitori. Mentre i figli crescono, i genitori muoiono. Ma proprio questo essere un ponte fra il passato e il futuro è, in fondo, la parte gloriosa. E, a suo modo, vincente.

La vittoria di Glauco contro l’incertezza dei tempi rimane, tuttavia, una vittoria a metà: mentre l’attaccamento alla figlia si fa sempre più forte, la moglie si allontana da lui: Giulia, caduta in una sorta di depressione post-parto simboleggiata dal pianto a dirotto che fa da incipit all’opera, arriverà a negarsi sessualmente al marito. Costui, pur avendola sinceramente amata, non riuscirà né a comprenderla né a sentirsi, almeno in parte, colpevole verso di lei. È curioso, infatti, come Glauco, alle prese con tentazioni e con manie di grandezza, si senta, appunto, “infedele” solo nei confronti della figlia ma mai verso la moglie. E di questo non sappia dare spiegazione alcuna.

Un libro adatto a tutti perché tutti siamo, o siamo stati, se non genitori, perlomeno figli; lo stile di Scurati è semplice e immediato, a tratti complesso, con un taglio sociologico a volte un po’ eccessivo vista, appunto, l’universalità dell’argomento trattato.

Al di là di questo, consiglio la lettura di un libro che meritatamente nel 2013 si è giocato la finale del Premio Strega. In tempi vacui e difficili, in cui si mettono al mondo pochi figli, almeno in Italia, l’autore ci invita a cercare quel “senso del futuro” non nascondendoci che si tratta di una porta stretta sull’impervio sentiero del rischio e dell’incoscienza. Ma è l’unica cosa che ci può far andare avanti.

Finalista Premio Strega 2013
Autore: Antonio Scurati
Titolo: Il padre infedele
Casa editrice: Bompiani
Anno: 2013