Avevo 14 anni quando in Ruanda veniva perpetrato uno dei più spietati genocidi degli ultimi decenni. Sempre che ce ne sia uno più spietato di un altro. Dovetti aspettare altri 10 anni per comprenderne le ragioni, quando all’università, occupandomi di Diritti Umani, affrontammo l’argomento. Passano altri 10 anni e mi ritrovo qui, a leggere la storia vera di Bibi, sopravvissuta alla strage compiuta a colpi di machete, oggi studentessa di medicina.

L’11 marzo è uscito “Dall’Inferno si ritorna” di Christiana Ruggeri (Giunti Editore), giornalista degli esteri del Tg2. È lei a raccontare attraverso gli occhi di Bibi, una bambina di soli 5 anni, l’atroce massacro degli Hutu contro i Tutsi, la famiglia distrutta, la fuga dalla propria terra, la sopravvivenza fisica ma anche mentale che la porta a realizzare i suoi sogni in Italia.

Il 13 aprile del 1994, uno di quei 101 giorni che portarono all’assassinio di un milione di persone (una ogni dieci secondi), Bibi si sveglia e ha tanta voglia di bere succo d’ananas. L’odore nella stanza è acre, il braccio destro straziato, l’addome perforato, la nuca e l’orecchio lesionati a causa dei calci. Soprattutto non c’è più la sua mamma a proteggerla. È morta. Insieme al fratello, alla zia e ai cuginetti.

“Dall’Inferno si ritorna” racconta l’orrore di quei giorni e di quelli successivi che conducono Bibi – e come lei, un milione e 200 mila profughi – verso lo Zaire. Una storia amara, atroce, sconvolgente che solo attraverso gli occhi di un bambino può essere raccontata. È quella lucidità tipica dell’infanzia che nulla risparmia agli adulti a rendere la trama dura, ma preziosa. Un punto di vista inedito su uno dei peggiori massacri dei nostri tempi.

Ma la storia di Bibi è anche una storia di speranza, gesti di coraggio e sorprendenti atti di solidarietà che restituiscono dignità a quella parte di umanità che invece sa amare. È grazie all’appoggio di questa parte di umanità che oggi Bibi, con il suo vero nome, studia medicina a Roma realizzando i suoi sogni.

Un libro ben scritto da Christiana Ruggeri. Da leggere e da regalare. Perché degli atti atroci di quei giorni in Ruanda non si è mai parlato abbastanza. Perché speranza, forza, coraggio sono i veri protagonisti di una storia che non deve rimanere inascoltata.

Come ha detto Fabio Geda: “La storia di Bibi è una di quelle che, appena hai finito di leggere, ti viene voglia di scendere per strada, partire e cominciare a cambiare il mondo. È un viaggio nell’apocalisse tenuti per mano dalla più dolce e straordinaria delle creature: una bambina resiliente, come solo i bambini sanno essere”.

La metà del ricavato ottenuto dalla vendita del libro verrà devoluto dall’autrice a Progetto Rwanda Onlus per la costruzione di una mensa nella scuola materna, all’interno della Casa della Pace e della Riconciliazione di Kigali.