“Come uccidere la tua famiglia” è il romanzo d’esordio di Bella Mackie, giornalista britannica.

Il libro ha venduto più di cinquecentomila copie soltanto nel Regno Unito ed è approdato in Italia grazie ad Harper Collins.

Grace Bernard è una ventenne con un passato traumatico alle spalle e, anziché crogiolarsi nello stato di disperazione a cui è stata abbandonata, decide di riscattarsi, mettendo in atto una vendetta singolare contro la famiglia che non l’ha mai voluta.

L’autrice sceglie di narrare in prima persona: il lettore entra subito a contatto con i pensieri, le preoccupazioni e i giudizi della protagonista; quest’ultimi, in particolar modo, occupano la maggior parte delle pagine di questo romanzo. Grace è cinica, piena di pregiudizi e ragiona secondo stereotipi: un atteggiamento che le serve per mantenere un distacco nei confronti della realtà che l’ha ferita. Se, in alcuni passaggi, risulta brillante, per il modo diretto che ha di dire quelle “verità scomode” che tanti non hanno il coraggio di esternare; in altri, appare una presenza poco realistica, una caricatura dell’anti-eroina di un fumetto.

In “Come uccidere la tua famiglia”, Bella Mackie sceglie di affrontare tematiche importanti e attuali attraverso la voce della protagonista: l’ipocrisia e la cecità morale delle classi privilegiate, i cui membri sono così intenti a soddisfare pulsioni e a sopprimere sentimenti, che non si accorgono di quello che accade al di fuori del loro cerchio ristretto; per Grace, infatti, non sarà difficile mettere a punto la propria vendetta, per quanto ambiziosa e complicata sia.

L’incoerenza del genere umano è un ritornello costante: Grace critica il consumismo e la frivolezza di ricchi e influencer, ma lavora lei stessa nella moda e ammette di avere il vizio di circondarsi di scarpe e vestiti costosi. La maleducazione e la superiorità con cui la sua famiglia benestante tratta chi ritiene inferiore ricordano il modo con cui Grace si rapporta alle persone che la circondano, come la sua famiglia adottiva, l’adolescente americano che l’aiuta a mettere in atto una parte della vendetta e persino la sua amata madre.

E a proposito della figura materna, morta di tumore quando la protagonista era ancora una bambina, viene descritta da Grace come debole e ingenua. L’amore l’ha portata alla rovina e questo mette in moto un meccanismo per cui è impensabile, per la figlia, mostrarsi vulnerabile e chiedere aiuto. Ecco, quindi, che passa il messaggio secondo il quale l’unico modo per vincere e per farsi giustizia, sia l’utilizzo della violenza e dell’inganno. Il perdono e l’accettazione, Grace preferisce lasciarlo ai perdenti e questo, nel finale, le si ritorce contro.

“Capii che noi donne non dovevamo essere a tutti i costi buone o forti, virtuose ma sacrificate, proprio come non dovevamo essere invisibili, silenziose e deboli. Potevamo essere subdole, lottare per noi stesse, seguire pulsioni cui non osavamo dare voce. Finito il libro, uscii in strada pervasa dalla prospettiva di possibilità nuove”.

“Come uccidere la tua famiglia” è un romanzo da leggere se apprezzi la commedia nera e il British humor. 321 pagine scorrono velocemente e non mancano i colpi di scena. Piccola nota amara sul finale: non c’è alcun modo in cui il lettore avrebbe potuto prevederlo e questo disturba l’equilibrio narrativo; dopo aver partecipato attivamente al flusso di coscienza di Grace per trecento pagine, si viene di colpo esclusi.

Autrice: Bella Mackie
Titolo: Come uccidere la tua famiglia
Traduzione: Aurelia Di Meo
Editore: Harper Collins
Anno: 2021