Ugo ha quasi quarant’anni, scrive per la RAI, ha problemi con le donne ed è perseguitato da ansia, depressione e attacchi di panico. Per cercare di risolvere le sue insicurezze si reca da uno psicologo (o psichiatra, o psicanalista, Ugo non riconosce la differenza), ma le sedute sono troppo costose per il suo misero stipendio. Per dimezzare i costi e il tempo di guarigione è necessario uno stratagemma: durante la settimana scriverà dei racconti, che poi leggerà al terapeuta nel corso delle sedute.

Ogni storia è un tassello della vita di Ugo degli ultimi dieci-quindici anni: dalla tesi su Cenerentola scritta nella cantina dei genitori alla soglia dei trent’anni, all’impiego come animatore e istruttore di immersioni subacquee nei villaggi turistici, fino al tentativo di stabilirsi nell’Italia del nord. Ma ogni storia è anche una donna. Le donne di cui si è innamorato, quelle che si sono innamorate di lui, quelle con cui è stato. Le donne da cui non vedeva l’ora di fuggire, quelle che lo hanno fatto sentire solo e quelle che, inconsapevolmente, gli hanno lasciato qualcosa.

«Dottore, il problema è proprio questo: le donne mi piacciono.» p.12

Ugo ama le donne, ma è alla ricerca di un ideale, della tanto amata e studiata Cenerentola e del finale fiabesco in cui gli innamorati “vissero per sempre felici e contenti”. Dalle donne reali scappa quando le ritiene insopportabili e rimane inerte quando pensa di amarle veramente. Ogni donna è però un’esperienza in più, un altro gradino che lo farà, finalmente, diventare adulto e lo renderà pronto a impegnarsi con la testa e con il cuore.

I racconti si alternano agli incontri/scontri con il terapeuta, che, nonostante alcune diagnosi stereotipate e l’apparente incapacità di allontanarsi dai manuali studiati (e innanzi a questo manichino imperscrutabile non potrete non simpatizzare con Ugo), costringono paziente e lettore a riflettere sui comportamenti del protagonista e su quello che dice o omette dai suoi racconti.

Ugo è un personaggio dotato di un’acuta ironia e la prima parte del libro è punteggiata di uscite esilaranti. Tuttavia, l’umorismo, che gli serve per sopravvivere, è in realtà un filtro che applica per prendere le distanze da ciò che gli accade, non affrontare la realtà e non mettersi in discussione. Lentamente, col procedere dei racconti, il “bambino ironico” passa in secondo piano ed emerge l’uomo che cerca di non scappare più dalle difficoltà e dalla vita, anche correndo il rischio di rimanere ferito.

Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato è un libro leggero, che si legge facilmente, eppure offre spunti per riflessioni più ampie: l’incapacità, e allo stesso tempo necessità, di crescere, la mancata corrispondenza fra sogno e mondo reale e le difficoltà insite nel scendere a compromessi con la realtà. Per comprendere, alla fine, che le fiabe non esistono, ci sono momenti brutti e momenti belli.

Autore: Settimj Sandro
Titolo: Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato
Editore: Mondadori
Anno: 2014