Margherita Granbassi è la prima sportiva ospite della nostra rubrica. Campionessa mondiale e medagliata alle Olimpiadi nel fioretto, l’abbiamo vista anche in televisione condurre programmi sportivi e di attualità. Attualmente sta studiando all’Università e negli ultimi mesi la sua vita è cambiata tantissimo, essendo diventata mamma di una splendida bambina. Ecco cosa legge.

Impossibile non conoscere una campionessa come Margherita Granbassi. Purtroppo a causa di un infortunio ha lasciato le competizioni. Margherita, ti manca la pedana?

Anche se è passato un anno e mezzo da quel brutto ennesimo infortunio e soprattutto nel frattempo mi è successa la cosa più bella possibile, diventare mamma, ammetto che molte cose della pedana mi mancano.

Hai scritto “Guida al corpo della donna”. Vuoi presentarcelo?

…dalla A alla Z… Un libro scritto a 4 mani, assieme al Prof. Carlo Flamigni, luminare di ginecologia. Ognuno di noi aveva le sue lettere dell’alfabeto e le ha interpretate in chiave femminile. A me sono spettate, tra le altre abbraccio, mano morta, pornografia, velo, zampe di gallina. È un libro a volte serio, a volte riflessivo, a volte ironico nel quale c’è molta della mia esperienza personale ma, a differenza dei libri che normalmente scrivono gli sportivi, non è autobiografico.

Dalla pedana alla televisione, con un dichiarato interesse per il giornalismo. A quali progetti stai lavorando attualmente?

Al più difficile di tutti: cercare di essere la migliore mamma possibile. Léonor ha quasi 8 mesi, finora non l’ho mollata un secondo, ma a breve sarò pronta per rimettermi in gioco ed inseguire le mie aspirazioni… ho molte idee in testa!

Quali sono i primi pensieri che ti vengono in mente se dico “I tre moschettieri”? Se invece dico “Cyrano”?

La Francia, soprattutto in questo momento.
Cyrano… il nasone, che discorsi!

Chi preferivi tra Lady Oscar e la Stella della Senna?

Nettamente Lady Oscar, era il mio idolo ed è stato uno dei soprannomi con cui mi hanno chiamata più spesso. Coraggiosa, bella, un maschiaccio con femminilità da vendere… e poi quel fioretto!

Usavi leggere per caricarti o, viceversa, rilassarti prima delle gare? Ricordi qualche titolo di libro che hai portato in valigia ai Mondiali o alle Olimpiadi?

Nonostante abbia la capacità di stare ore in libreria, non sono una che divora libri, specie romanzi. Sono una lettrice media, ma un libro in valigia c’è sempre. Alle Olimpiadi ne portai uno regalatomi da una persona molto importante, “Risveglia il campione in te!“, un libro di automiglioramento che penso mi abbia aiutata. E poi hanno girato il mondo con me, tra gli altri, “Lettera alle donne” del Dalai Lama, “L’ombra del vento” di Zafón e “Bambini infiniti” della Audisio, che sono tra i miei preferiti.

Adesso ti faccio una domanda davvero difficile: abbinare un libro alla tua specialità della scherma, il Fioretto.

Pungente, veloce, elegante… “Aforismi” di Oscar Wild.

Quali sono i generi di libri che leggi abitualmente? Quali sono i tuoi libri preferiti?

Di alcuni tra i miei libri preferiti ho parlato prima. Ma aggiungerei un libro un po’ particolare, nudo e crudo che descrive L’Avana (città in cui mi sono trovata più volte per gareggiare e che ogni volta mi lasciava qualcosa) degli anni ‘90 attraverso i racconti del suo autore, e protagonista, Pedro Juan Gutierrez.
Spesso scelgo libri di miglioramento personale, di arte e di attualità.

Questa rubrica si chiama Il libro sul comodino. Sul tuo ne tieni qualcuno al momento?

Ho appena acquistato il libro della giornalista satirica ed amica Francesca Fornario “La banda della culla” e spero di godermelo al più presto: da quando è nata Léonor non sono più riuscita a leggere!