Ian McEwan è un abile sarto della narrativa. Cuce con dovizia di particolari Fiona Maye, la protagonista del suo ultimo romanzo “La ballata di Adam Henry”, caricando il lettore di una feroce curiosità.

Fiona è un giudice dell’Alta corte britannica che rispecchia punto per punto i canoni della signora londinese dell’alta borghesia: una grande cultura, anni di studio di pianoforte e di canto alle spalle – con tanto di esibizioni con i buffi colleghi giudici e avvocati – una bella casa, una solida reputazione all’interno del foro. Un matrimonio con un conosciuto studioso di storia, affascinante e giovanile.

I lettori di McEwan si chiederanno dove sia l’inghippo. È uno di quei romanzi che alla calma apparente dell’inizio sostituiscono un crescendo di tensioni che culminano nel grottesco?

Nient’affatto. Il lettore viene immediatamente catapultato in una discussione animata tra i due coniugi. Hanno entrami il tipico atteggiamento impacciato di due persone colte che devono fare i conti con le incombenze dei desideri carnali più primitivi.

Dopo poche pagine, Fiona si trova a sorseggiare un drink in una casa vuota e a osservare dalla finestra il marito che, con valigia alla mano, si avvia dalla giovane e attraente stagista, motivo del loro litigio.

Qui entra in gioco Adam Henry, testimone di Geova quasi diciottenne, costretto a giacere su un letto d’ospedale a causa della leucemia. Così giovane e già fautore del proprio destino. I testimoni di Geova non possono infatti accettare trasfusioni di sangue, trattamento essenziale per guarire dalla malattia che affligge Adam.

Fiona, in quanto giudice, dovrà emettere la sentenza che autorizzerà o meno il dottore a procedere alle trasfusioni contro il volere dei genitori, degli anziani della confraternita e di Adam stesso.

Sarà l’incontro tra Fiona e il ragazzo malato quello che riporterà a galla le pulsioni sessuali tipiche dei primi romanzi di McEwan. Tentazioni sublimate nel romanzo in un amore platonico tra un giovane che, dietro la fermezza delle sue scelte religiose, nasconde una vulnerabilità data dall’inesperienza e una donna adulta attratta dalla maturità precoce di un ragazzo entusiasta della poesia, della musica… della vita e di quanto si possa apprendere coltivando le proprie passioni.

È un grande romanzo anche perché McEwan è in grado di affrontare un tema importante e da sempre attuale come il rapporto tra fede e giustizia. L’udienza sul caso Adam Henry, l’intervento delle parti e dei testimoni vengono descritti con minuzia senza annoiare il lettore.

McEwan scrive sull’amore e sulla vita con il realismo di un sognatore. Ed è proprio per questo che appare crudele quanto veritiero.

Titolo: La ballata di Adam Henry (titolo originale: The children’s act)
Autore: Ian McEwan
Editore: Einaudi
Anno: 2014